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5° Quadernetto Poetico - OrnitOnirica

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

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ViTtoRiO FiORaVAnti<br />

SUPERFICIE CON NUDO<br />

Ammasso di volti uguali<br />

assenti lineamenti<br />

dietro sguainate spade<br />

sull'orlo della giogaia<br />

come zanne d'avorio<br />

membra d'orgoglio e orgasmo<br />

di linfe e di venti vitali<br />

lenti equilibri sfasati<br />

di strutture rigettate<br />

oltre lo spazio logico<br />

Quindicimila rulli<br />

di celati tamburi<br />

una salve sparata in assolo<br />

e tra fili d'erba tenera<br />

una figura nuda di giovinetta<br />

che s'allontana<br />

leggera come un canto vago<br />

un pigolio di passera<br />

con una mano tesa nel buio<br />

a cercarmi dentro<br />

Poche note smarrite<br />

su linee rastremate<br />

verso un rottame inerte<br />

piastre saldate<br />

con lacrime sfuse di tempo<br />

arrugginite e spente<br />

sperma di cera rappresa<br />

lungo la guancia scarna<br />

un invito all'esecrabile resa<br />

l'escrescenza d'un fungo<br />

Ombre nette allungate<br />

per un sole sbiadito<br />

macchia rosso-malata<br />

che si dilata sull'orizzonte<br />

con un dito grasso di luce<br />

verso un albero fermo<br />

idolo di solitudine<br />

groviglio rinsecchito di preghiere<br />

e di voglie ramificate e spoglie<br />

nei cieli rotti da un urlo<br />

2003 / 339 * 070<br />

DESERTICA DESOLAZIONE<br />

Odo lividi arpeggi<br />

sedotti da fughe stridenti<br />

d'avidi greggi smunti<br />

all'abbandono di precari<br />

aridi alpeggi scivolati<br />

lungo solstizi ardenti<br />

d'insania solare<br />

Intruso nel branco<br />

m'affiora l'incubo di rimorsi<br />

ricostruiti a stralci<br />

d'informazioni e d'allarmi<br />

lungo percorsi di serpi<br />

spersi come aghi d'acciaio<br />

tra gli anfratti distrutti<br />

del mio vasto ghiacciaio<br />

che va dissolvendosi<br />

giù nella valle dannata<br />

sprofondata tra rocce<br />

e dossi nudi come camosci<br />

Aspri sentieri<br />

scendo la gerla vuota<br />

di desideri carpiti invano<br />

ossa delle mie mani<br />

stringono trattenendo a freno<br />

torrenti di rabbiosa vena<br />

che van coprendo d'insulti<br />

scrosci d'acque disperse<br />

fra alberi vilmente arsi<br />

massi frane detriti<br />

e l'informe pietraia<br />

frammista a teschi<br />

Avvinto<br />

all'interstizio aperto<br />

nel fango screpolato<br />

in riva al rasciugato lago<br />

mi sorprende di giallo<br />

un tremulo fiore vinto<br />

da desertica desolazione<br />

2003 / 410 * 044<br />

HO UN CUORE D’ALBERO<br />

uova di passera<br />

in attesa del ventre<br />

tenero di piume leggere<br />

che le riscaldi di vita<br />

Un cuore d'albero<br />

e braccia cariche<br />

di larghe foglie lucenti<br />

nidi nascosti tra i rami<br />

di tortore o di pernici<br />

una serpe in agguato<br />

e un ramarro tra le radici<br />

Nell'orecchio ho un palpito<br />

tremulo d'ali impazienti<br />

che pervade i miei sensi<br />

resi inquieti dai suoni<br />

e i fumi densi della vallata<br />

Resto a guardare<br />

eccitato dal canto suadente<br />

della giovane lavandaia<br />

china sul greto aperto<br />

del torrente che mi scende dentro<br />

come un vortice d'acqua<br />

Qualcosa in me sfugge<br />

come un improvviso stormire<br />

di frasche agitate<br />

da una fuga d'uccelli atterriti<br />

qualcosa che s'alza<br />

sulle punte estreme<br />

dell'immaginazione<br />

e scruta oltre il bosco<br />

per il sentiero che sale lento<br />

intorno alla collina<br />

lungo il profilo fosco dei monti<br />

sfumati ai limiti del cielo<br />

Ho un cuore d'albero<br />

e una voglia crescente<br />

da soddisfare in gola<br />

prima che faccia sera<br />

Nell'aria intanto<br />

vago è il sentore languido<br />

d'un filo fertile di primavera<br />

2003 / 333 * 051<br />

Ho un cuore d'albero<br />

verdi fronde fra le vene<br />

e negli occhi due bianche

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