5° Quadernetto Poetico - OrnitOnirica
“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari... “SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...
aNgELo PiNi Com'è estraneo il fruscio del vento, scuce bene le giunture del secolo affin chè non sfugga di vista l'umano, per via dell'umano cui vivo a strappi. Rammendo quel poco possibile, sevomotrice di stasi, immagino fermo il ventennio senza manoscritto sono perso, nei segni cuneiformi il vaccino della quiete. Non volto le spalle al pericolo di ondate moralistiche, ho spalle per reggere il peso tagliente delle frasi. Vita resuscitata per un estremo bisogno di saltare la piccionaia di forche caudine. Voce sonnambula incamera i sogni accentuati e testa incorporea va lontano Angelo Pini (Camogli, 1949) Ha pubblicato La Bocca capovolta, con poesie e illustrazioni, e Limoni e cachi con poesie e fotografie, con la prefazione di Giancarlo Majorino. È stato segnalato dalla rivista Anterem, pubblicato dalla rivista Poesia e ha partecipato alla Biennale Filicudi Memoriale Sottsass.
ReNAtO MoReLLi Zarabandilla Care figlie, il Lauro appassisce! La grande chioma del pino si è piegata dolcemente sospirando nel vento: il film accellera come occhi orizzontali, manichini – robots - quadri di Pollock - lampioni stradali - insegne pubblicitarie - saette di luce - caldo focolare – mareggiata ottobrina a Zoagli (scogli neri, freddi, sabbia scomposta di orme, rifiuti bagnati, acqua sporca, gabbiani, suoni che scrosciano). Ritmici i marosi, voci a tratti, goccioline di nebbia, legna umida fumigante, striature rosse confuse, legna secca scoppiettante (forse un bicchiere di Cinque Terre?) ESISTE PIU’ DI UN ELEMENTO SOGGETTIVO NELL’APPARENZA. Care figlie, il Lauro appassisce! Caligini notturne, aria ferma, alone sulla luna, magnetismo tellurico. Ricordi di lontane immersioni (esistono ancora i pomodori di mare?) Riunioni nel castello della Titti a picco sulle onde; manifestazioni alcooliche ed agoni di perizia erotica, i tuffi dal pino (tutti nel gozzo a guardare), i gianchetti, il poker: “Sciu’ bacan, pe’pjiagei, nun rumpe e cujie!” E alua : “Fea co’u beccascin!” Né salvagente né trapezio nella rincorsa sopra la spuma e intorno FUFI, LICIA, PUPA, LILLI e sempre una PAOLA che ricorre nell’arco della vita intelligibile, geometrica come l’occhio di un insetto. D’altronde cos’è un sistema di parti reciprocamente determinate, se non un postulato metafisico della falsificazione soggettiva? Dovremmo dunque abbandonare, una volta per tutte, il tentativo di annullamento della falsificazione soggettiva? ENTRAMBE LE SPERANZE SAREBBERO FALSE? Lunghe serate nella canonica a giocare a scopone: ancora guizzi di fuoco, castagne e vin nero. (Scura, spessa e nodosa la tavola levigata e lucidata dall’uso di mani nocchiute e antiche). Il flusso basato sull’esperienza più che sul ricordo, afferma la sostanza! Occupiamo tempi e spazi diversi: la ricordanza tende a trarre spazi nel vuoto del tempo, spazi che non esistono più (come voi, loro e lui…) Lunghe canne frustano l’aria: dieci metri di filo sottile ed in cima, la trappola mortale: attimi di tensione (curva dimensionale) cimino vibrante (il migliore mulinello era il Mitchell a recupero veloce!) Non so cosa volesse significare la parola FEDELTA’ quando gli uomini hanno cominciato ad usarla, ma ora vuol dire che si è fedeli non ad una persona, ma ad un insieme di norme!
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ReNAtO MoReLLi<br />
Zarabandilla<br />
Care figlie, il Lauro appassisce!<br />
La grande chioma del pino si è piegata dolcemente sospirando nel vento: il film accellera come<br />
occhi orizzontali, manichini – robots - quadri di Pollock - lampioni stradali - insegne pubblicitarie<br />
- saette di luce - caldo focolare – mareggiata ottobrina a Zoagli (scogli neri, freddi, sabbia<br />
scomposta di orme, rifiuti bagnati, acqua sporca, gabbiani, suoni che scrosciano).<br />
Ritmici i marosi, voci a tratti, goccioline di nebbia, legna umida fumigante, striature rosse confuse,<br />
legna secca scoppiettante (forse un bicchiere di Cinque Terre?)<br />
ESISTE PIU’ DI UN ELEMENTO SOGGETTIVO NELL’APPARENZA.<br />
Care figlie, il Lauro appassisce!<br />
Caligini notturne, aria ferma, alone sulla luna, magnetismo tellurico. Ricordi di lontane immersioni<br />
(esistono ancora i pomodori di mare?)<br />
Riunioni nel castello della Titti a picco sulle onde; manifestazioni alcooliche ed agoni di perizia<br />
erotica, i tuffi dal pino (tutti nel gozzo a guardare), i gianchetti, il poker: “Sciu’ bacan, pe’pjiagei,<br />
nun rumpe e cujie!” E alua : “Fea co’u beccascin!” Né salvagente né trapezio nella rincorsa sopra<br />
la spuma e intorno FUFI, LICIA, PUPA, LILLI e sempre una PAOLA che ricorre nell’arco della<br />
vita intelligibile, geometrica come l’occhio di un insetto.<br />
D’altronde cos’è un sistema di parti reciprocamente determinate, se non un postulato metafisico<br />
della falsificazione soggettiva?<br />
Dovremmo dunque abbandonare, una volta per tutte, il tentativo di annullamento della<br />
falsificazione soggettiva?<br />
ENTRAMBE LE SPERANZE SAREBBERO FALSE?<br />
Lunghe serate nella canonica a giocare a scopone: ancora guizzi di fuoco, castagne e vin nero.<br />
(Scura, spessa e nodosa la tavola levigata e lucidata dall’uso di mani nocchiute e antiche).<br />
Il flusso basato sull’esperienza più che sul ricordo, afferma la sostanza!<br />
Occupiamo tempi e spazi diversi: la ricordanza tende a trarre spazi nel vuoto del tempo, spazi che<br />
non esistono più (come voi, loro e lui…)<br />
Lunghe canne frustano l’aria: dieci metri di filo sottile ed in cima, la trappola mortale: attimi di<br />
tensione (curva dimensionale) cimino vibrante (il migliore mulinello era il Mitchell a recupero<br />
veloce!)<br />
Non so cosa volesse significare la parola FEDELTA’ quando gli uomini hanno cominciato ad<br />
usarla, ma ora vuol dire che si è fedeli non ad una persona, ma ad un insieme di norme!