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5° Quadernetto Poetico - OrnitOnirica

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

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Scena 4/3<br />

Ha un nome. Che qui, qua non si può dire. Un nome con un inizio, una fine. Nel mentre mani piegate, come organetto<br />

suonato da un bimbo. Bimbo di strada. Con papà. A suonare, infastidendo signore all'altezza delle loro anche. Ma c'è<br />

sempre quell'uomo con le mani piegate. Che se lo incontri al bar ti chiederà un caffè. E tu? E tu glielo offrirai,<br />

pensando con pena. Ciò invece. Che lui. Riesce. Raccoglie i tuoi pensieri mentre paghi i due caffè. A lasciargliene uno<br />

pagato. Per la prossima volta che vorrai far raccogliere i tuoi pensieri. Ricama reti e con tre denti ti sorride. E senza<br />

paura lo chiami, però a farti toccare è come l'uomo con i piedi gonfi con in braccio la bambina morta. C'è una signora<br />

vicino a te. Ha una ferita sulla gamba. Già sai come, com'è. Perché per arrivare lì hai seguito una stella cometa. A volto<br />

dipinto di nero.<br />

Scena -3<br />

In fila. La ferita. Sulla gamba. Una signora. Una signora sulla gamba ha una ferita. Una signora in fila ha una ferita<br />

sulla gamba. Seduta. In fila seduta, mentre a maglia con un filo verde che le esce dalla borsetta. Ti. Ti fa un sorriso e<br />

intende farti notare la sua ferita. Quella. Quella che hai visto farsi da sola. Mentre. Mentre con la bici a spesa è caduta.<br />

Ed ora. Ricordi che non l'hai aiutata. Perché a fretta sei andata a trovare la signora sulla sedia di paglia. Doveva darti<br />

una camicia di pizzo smerlato. Ed invece hai chiuso due merli in gabbia per vederli trottare. Scommesso. Che a morire<br />

a breve. Non avresti aspettato la fila per comprarti il lucidalabbra alla pesca. La signora stringe in mano. Tre bottoni.<br />

Vorresti rubarli per i tuoi merli morenti. Quelli che hai rubato all'uomo dai piedi gonfi. La signora si alza. Senza ferita.<br />

Non sei andata. Non hai visto. Non hai rubato. Hai solo pensato che ti potesse servire un filo di cotone verde acido.<br />

Scena 2<br />

In un parcheggio. Dieci macchine a spingersi per baciare gli specchietti. Rotti. Tutte vuote. Ma. Ma in una. In una<br />

macchina. Una bambina. In piedi sul sedile passeggero. Ha in mano. In una mano. Un lucidalabbra alla pesca. Non ha<br />

la patente. Aspetta qualcuno. Continua. A truccarsi. Una bimba di otto anni. E prepara il suo debutto. Dove il<br />

lucidalabbra le cadrà a terra. Dove. Forse il destino le avrebbe dovuto mettere la patente in mano. Otto gatti intorno. A<br />

guardare la macchina. Dove lei si prepara. Un gatto per ogni suo anno. Il nono. Arriva. Ucciso dagli altri. Non più di<br />

otto. E qualcuno vicino alla portiera accenna, come a doccia. Lucidalabbra a terra. Gatti scomparsi. L'uomo con i piedi<br />

gonfi sogna la sua sirena che uccide la bambina. A lacrima su di uno specchietto rotto.<br />

Scena 1²<br />

C'è un muretto. Da dove il mare inclina il capo. Per mettere a fuoco il sole. C'è un uomo. A piedi gonfi. Con maglia<br />

sudata e la voglia di. Di poter veder il sole senza muretto. A posizione d'anfora e profilo magro cerca. E calzini ai polsi.<br />

Dove sudore di lacrima asciuga il vento. E non cammina. Piedi gonfi volanti. Un'aurora in scena finta, dove le ossa<br />

scricchiolano. Crac. A ramo di gelso una mora bianca cade a terra. A pungere d'ape sulla testa. Le mani spalancano un<br />

nido di passeri creoli. E con i piedi gonfi. In volo. Una sirena punta dall'ape sulla testa. E cambia profilo l'uomo. Quello<br />

grasso a piedi di sandalo trentacinque. E storia. Quando a notte un sogno. Lo stesso. Sempre. L'uomo che a sirena<br />

traveste le sue notti. Senza piedi gonfi. Dove a pinna scende a vedere il sole di fuoco.<br />

Barbara Giuliani, classe 79, pescarese, 40 di scarpe, ama i semafori rossi in pieno traffico, la polvere sullo schermo<br />

del televisore, le sigarette delle 10 di mattina, l’odore dei pennarelli a spirito e la connessione lenta del PC.<br />

La puoi trovare qui:<br />

• Pescara, in qualsiasi giorno dell’anno, tranne dalle 13:00 alle 20:30.<br />

• https://voicilabombe.wordpress.com/?s=giuliani<br />

• http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/32590/bergamo-mantova-solo-andata/<br />

• https://noubs.wordpress.com/2015/07/17/la-poesia-del-futuro-sullo-stile-di-barbara-giuliani-note-di-massimopamio/<br />

• https://poetidabruzzo.wordpress.com/tag/barbara-giuliani/<br />

• http://nerinagarofalo.com/2015/08/08/floppy-lenorme-del-futuro-di-barbara-giuliani/<br />

• http://ilmondodiutblog.blogspot.it/p/collaboratori.html<br />

• https://threehundredandsixtyfivedayswithapoet.wordpress.com/<br />

• http://www.prosperoeditore.com/cartacei/cloroformio-detail.html

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