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5° Quadernetto Poetico - OrnitOnirica

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

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Dove sono e dove siete?<br />

Tutto assume il contorno deforme di un viaggio a senso unico, le mie canzoni non hanno più apostrofi, le cadenze vuote<br />

hanno lasciato solo voragini mentre qualcuno sbocca litri e litri di sangue dietro gli amati vicoli bui.<br />

Gli scatti della telefonata inesorabili si consumano in metriche senza senso, le voci dei pazzi dicono cose sempre troppo<br />

stupide, o vere, e io che provo a farmi capire mi sono persa dietro a troppe buche sulla strada del ritorno e per quanto<br />

mi sia dannata nel trovare la rima giusta non me ne passa in testa nessuna pronta a baciarsi con la parola "vita".<br />

Da “L’onnipotenza della pulce”<br />

Sono qui, perché non saprei immaginarmi altrove, cercando solo, umana alienazione, magari sotto un portico quando<br />

piove, coprirmi con un foglio di giornale e dormire sul cartone, oppure a tagliarmi qualche vena farmi una pera, o<br />

peggio in una corsia d'ospedale ri-legata ad un letto, sedata come un animale a farmi passare ogni voglia, d'amare, di<br />

farmi male e perfino di fumare ,ho provato in tutti modi a vivere lungo i bordi, senza farmi notare, senza farmi trovare,<br />

ma sempre la mia presenza disturbava, bivacchi, atti osceni in luoghi pubblici, allora ho cercato di confondermi,<br />

d'assomigliarvi e son finita a scivolare sui letti degli altri, mai con la sensualità di donna solo col calore di una gatta<br />

senza presunzione né pretese ho dato il mio amore ma avrei dovuto mutilare ogni istinto, indossare un abito d'apatia<br />

soffocare ogni emozione e reprimere ogni minimo sentimento la premeditazione richiede strategia e io quando piscio,<br />

voglio sentirmi a casa mia, ma quando ti trovi davanti ad un bellissimo sogno, non t'accorgi che è solo nebbia<br />

cerebrale, che vorresti trattenere, l'afferri e stringi forte, così forte che fa male, trapassarsi il palmo con le unghie, fino a<br />

sanguinare, ho provato ad essere normale, ma la vita è strana e io sono solo coerente in questa esistenza che sembra<br />

morte, ma e solo attimo, che si deve cicatrizzare, da cucire e ricucire, tamponare e poi tacere, perché quando un sogno<br />

diventa reale, in verità, scompare<br />

Da “L’onnipotenza della pulce”<br />

Ed ecco l'estate sporca, sudata come un cassonetto maleodorante. L'estate dei vostri amori in riva al mare, degli eterni<br />

tramonti tristi come una sigaretta che si consuma e rimani lì a fissarla mentre muore piano.<br />

Non era questo quel che il sole portava, dopo le notti gelide tra piscio e catrame, eppure ora, questo sole è così spietato<br />

da portarsi via pure i ricordi e i bla bla bla degli esseri umani, non cessa di violentare la mente, che da sola vuol<br />

viaggiare, senza diritto né biglietto.<br />

Sovraesposta a troppo sole, a troppa umanità, preferisco l'ombra di queste quattro mura afone. Il silenzio, la solitudine,<br />

mi parlano dei soliti entusiasmi facili e di dolci morti lente, di luci da spegnere e finestre da chiudere, mentre dalla casa<br />

del vicino le voci dalla tv continuano a blaterare cose stare, resta solo il ronzio sadico di zanzare che friggono, da<br />

ascoltare<br />

Chissà cosa vedono, se vedono o se guardano più semplicemente dall'altra parte, chissà chi parla nei loro sogni, ma<br />

soprattutto, chissà se sono ancora vivi o se forse dovrò scendere le scale per accertarmi che l'idiozia non li abbia<br />

infartuati.<br />

Nessuno sa che era la neve, che era quel treno, quel vialetto ghiacciato il mattino che fece da ponte, al mio progetto<br />

senza tetto. Un letto, quei capelli sul cuscino e tra le dita solo un sogno da ricordare, perché a quel campanello in realtà<br />

non hai mai risposto nessuno, eppure ho fatto carte false per arruolarmi nei costruttori di certezze. Avevo ottime doti<br />

naturali. Dall’alto dissero che è meglio che io chiuda gli occhi mentre sogno. Non so farlo, farò solo silenzio quando<br />

scapperò via lontano per portarli in salvo.<br />

Sogni salvati con nome, coperti da password, sogni segreti, sogni nei miei occhi, sogni nel mio cuore, ma queste sono<br />

solo parole, le mie solite tempeste umorali o soltanto eiaculazioni mentali<br />

Da “L’onnipotenza della pulce”

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