Il Giornale dell'Handball - Dicembre 2017

FUORICAMPO
di Sabrina Alessio
Le DUE VITE di
VALENTINA
Dica 33. Chi di noi non ha ricevuto dal proprio
medico questa richiesta almento una volta nella
vita? Praticamente tutti. Un numero sicuramente
inferiore si è trovato invece a passare,
da un'apparentemente banale controllo, ad ulteriori
accertamenti rivelatori di gravi problemi di
salute. Destino capitato a quella che oggi è più
che mai una colonna della Nazionale italiana di
Pallamano e Beach Handball, quella Valentina
Landri che dopo un tumore maligno alla gola ha
saputo tornare ancora più forte e che il 33 se lo
porta, con fierezza, sulle spalle da più di qualche
stagione.
Valentina prima curiosità: perchè la scelta del
33?
In realtà il numero che ho scelto quando ho iniziato
a giocare era il numero 3. L'avevo scelto
perchè era il numero di una giocatrice che ammiravo,
Luana Pistelli (per oltre un decennio
centrale della nazionale italiana). Lo portavo
sulla maglia quando giocavo nell'Orta di Atella e
l'ho conservato nel mio primo passaggio a Futura
e poi a Conversano.
E poi cosa è successo?
Dopo l'esperienza pugliese, quando sono tornata
a giocare a Futura, il 3 ormai era stato preso
dalla mia compagna di squadra Cristina Gheorghe
e così, dovendo cambiare, ho scelto di non
lasciarlo ma di raddoppiarlo. Il 33 mi dà l'idea di
essere un numero pazzo, mi rispecchia.
Quindi niente a che vedere con la smorfia napoletana
dove il 33, che rappresenta gli anni di
Cristo, è un numero legato all'amore per la famiglia?
No, ma indubbiamente la mia famiglia ha un
posto speciale nella mia vita. Ho sempre adorato
i miei genitori e le mie tre sorelle, ma dopo
l'intervento che ho subito nel 2015 sono diventati
ancora più importanti.
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