Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
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Gli Statuti di Castro in Campagna 89 Ma certamente i tempi non sono molto propizi, perché siamo all’epoca della cosiddetta “cattività avignonese”, cioè quando i successori di Bonifacio VIII sono perlopiù francesi, risiedono ad Avignone ed amministrano questa provincia con personale ultramontano (prima era romano o nativo del Lazio meridionale), che, estraneo alle tradizioni giuridiche locali, cerca di comprimere le secolari libertà dei comuni maggiori, consacrate da papa Caetani nella costituzione “Romana mater”, e certamente argina la nascita di nuove autonomie nei castelli controllati direttamente, come Castro 9 . Tra l’altro, il periodo della residenza avignonese dei pontefici coincide con gravissime ribellioni all’interno di tutto lo Stato della Chiesa contro l’amministrazione papale e nel 1366 scoppia una sollevazione generale dei comuni del Lazio meridionale, ma Castro è saldamente nelle mani degli officiali della provincia e non vi partecipa 10 . La “cattività avignonese” ha termine nel 1377 col ritorno a Roma di Gregorio XI, che però muore l’anno seguente, lasciando molti contrasti irrisolti tanto nello Stato quanto all’interno del collegio cardinalizio. La successiva elezione di Urbano VI, primo papa italiano dopo cinque francesi, provoca per contraccolpo la secessione dei cardinali francesi, che a Fondi – con la protezione armata del conte Onorato Caetani – eleggono un altro pontefice, ovvero un antipapa: il francese Robert de Genevois, che prende il nome di Clemente VII. Inizia così il Grande Scisma d’Occidente (1378-1417) destinato a protrarsi per ben 39 anni. Clemente VII non riesce ad insediarsi a Roma e va a stabilirsi ad Avignone, ma nomina rettore della provincia di Campagna e Marittima Onorato Caetani, con poteri di vicario apostolico e concedendogli pure l’ereditarietà della carica. Il Caetani è abilissimo uomo d’armi e politico accorto, tanto che, guerreggiando e promettendo le migliori condizioni ai comuni, riesce a guadacura di G. Caetani, Sancasciano Val di Pesa 1926, 2, p. 218s. 9 Sulla situazione della Campagna e Marittima all’epoca, vedi G. Falco, I comuni, cit., pp. 567-659. 10 Ivi, p. 463.

90 Paolo Scaccia Scarafoni gnare l’obbedienza di larga parte della provincia 11 . In questi frangenti, la città di Veroli passa all’obbedienza avignonese tra marzo e aprile 1383, dopo la morte del suo vecchio vescovo Giovanni de Prato. Segue un periodo in cui Veroli ha contemporaneamente due vescovi: l’uno di nomina romana non può prendere possesso della cattedra in Veroli e – almeno nella seconda metà degli anni ‘90 – risiede a Bauco (Boville Ernica) 12 ; mentre l’altro, Nicola, prima d’entrare a Veroli, nel 1384 s’installa a Castro, che era dunque già nell’orbita di Onorato Caetani e, anzi, doveva presentarsi come il luogo più sicuro nella diocesi per la fazione avignonese 13 . Ma, nella seconda metà degli anni ‘90 del Trecento, Onorato Caetani e l’obbedienza avignonese pèrdono progressivamente terreno in tutta la provincia sotto il profilo militare e politico (Veroli ripassa all’obbedienza romana nella primavera 1399) e, assai significativamente, la prima notizia di Castro per il Quattrocento ci mostra questa castellania presidiata da un fiduciario del papa romano Bonifacio IX, successore di Urbano VI: Ubaldino Guidalotti, investito del castello nel 1403 14 . Nel successivo 1404, Bonifacio IX guadagna a sé il potente re di Napoli, Ladislao d’Angiò, dandogli in contropartita il governo della provincia di Campagna. Il monarca di Napoli ha tra i suoi migliori 11 Per notizie e bibliografia su Onorato Caetani vedi Dizionario biografico degli Italiani, Roma 1973, 16, sub voce a cura di E. R. Labande; M. T. Caciorgna, La contea di Fondi nel XIV secolo, in Gli ebrei a Fondi e nel suo territorio. Atti del convegno. Fondi 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2014, pp. 49-88. Per l’azione politica inerente i comuni di Campagna e Marittima, vedi G. Falco, I comuni, cit., pp. 659-676; A. Esch, Bonifaz IX. und der Kirchenstaat, Tübingen 1969, ad indicem; M. T. Caciorgna, La contea, cit., pp. 63-72. 12 Archivio Capitolare di S. Andrea in Veroli, perg. 86, in data 1396 giu. 29, Bauco, rescritto del vescovo d’obbedienza romana, Francesco Bellanti, relativo a beneficio in Veroli. 13 Ivi, perg. 52, in data 1384 giu. 7, Castro, rescritto del vescovo clementista, Nicola, relativo a beneficio in Veroli. 14 G. Silvestrelli, Città, castelli e terre della regione romana, Roma 1940, p. 135; A. Esch, Bonifaz IX. undderKirchenstaat, cit., p. 491n.

Gli Statuti di Castro in Campagna<br />

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Ma certamente i tempi non sono molto propizi, perché siamo all’epoca<br />

della cosiddetta “cattività avignonese”, cioè quando i successori<br />

di Bonifacio VIII sono perlopiù francesi, risiedono ad Avignone ed<br />

amministrano questa provincia con personale ultramontano (prima<br />

era romano o nativo del Lazio meridionale), che, estraneo alle<br />

tradizioni giuridiche locali, cerca di comprimere le secolari libertà<br />

dei comuni maggiori, consacrate da papa Caetani nella costituzione<br />

“Romana mater”, e certamente argina la nascita di nuove autonomie<br />

nei castelli controllati direttamente, come Castro 9 .<br />

Tra l’altro, il periodo della residenza avignonese dei pontefici<br />

coincide con gravissime ribellioni all’interno di tutto lo Stato della<br />

Chiesa contro l’amministrazione papale e nel 1366 scoppia una<br />

sollevazione generale dei comuni del Lazio meridionale, ma Castro<br />

è saldamente nelle mani degli officiali della provincia e non vi partecipa<br />

10 .<br />

La “cattività avignonese” ha termine nel 1377 col ritorno a Roma<br />

di Gregorio XI, che però muore l’anno seguente, lasciando molti<br />

contrasti irrisolti tanto nello Stato quanto all’interno del collegio cardinalizio.<br />

La successiva elezione di Urbano VI, primo papa italiano<br />

dopo cinque francesi, provoca per contraccolpo la secessione dei<br />

cardinali francesi, che a Fondi – con la protezione armata del conte<br />

Onorato Caetani – eleggono un altro pontefice, ovvero un antipapa:<br />

il francese Robert de Genevois, che prende il nome di Clemente VII.<br />

Inizia così il Grande Scisma d’Occidente (1378-1417) destinato a<br />

protrarsi per ben 39 anni. Clemente VII non riesce ad insediarsi a<br />

Roma e va a stabilirsi ad Avignone, ma nomina rettore della provincia<br />

di Campagna e Marittima Onorato Caetani, con poteri di vicario<br />

apostolico e concedendogli pure l’ereditarietà della carica. Il Caetani<br />

è abilissimo uomo d’armi e politico accorto, tanto che, guerreggiando<br />

e promettendo le migliori condizioni ai comuni, riesce a guadacura<br />

di G. Caetani, Sancasciano Val di Pesa 1926, 2, p. 218s.<br />

9<br />

Sulla situazione della Campagna e Marittima all’epoca, vedi G. Falco, I<br />

comuni, cit., pp. 567-659.<br />

10<br />

Ivi, p. 463.

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