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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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88<br />

Paolo Scaccia Scarafoni<br />

ibile che Castro, abitato di altura e fortificato come indica lo stesso<br />

nome, sia sorto nell’àmbito del più vasto fenomeno dell’incastellamento<br />

quando nel Lazio, dal secolo IX, la necessità di coltivare le<br />

terre lontane dalle città spinse sopratutto i grandi enti ecclesiastici a<br />

creare nuovi insediamenti abitativi in luoghi muniti e difesi da mura 4 .<br />

Al 1157 risalgono le prime notizie dello stretto controllo dell’amministrazione<br />

papale sul castello attraverso un fiduciario, detto prima<br />

balivo e poi custode: è da sottolineare che la carica di custode è<br />

quella preposta al governo di un castello di vitale importanza politica<br />

e militare per lo Stato della Chiesa. Le fonti storiche successive sono<br />

molto esplicite circa il ruolo strategico di Castro, controllato attraverso<br />

personalità ecclesiastiche e laiche, che – dietro pagamento di<br />

un consistente canone in danaro alla Chiesa – esercitano per proprio<br />

conto i diritti patrimoniali e di sovranità sulla popolazione e sul territorio<br />

5 .<br />

Tra l’altro, nel 1284, papa Martino IV conferisce la castellania di<br />

Castro al rettore della provincia di Campagna e Marittima, Andrea<br />

Spiliati 6 , cosicché non stupisce che poi documentazione del 1311<br />

attesti che Castro sia sede del tribunale del giudice generale della<br />

provincia, Raimondo di Guglielmo de Bolderiis 7 .<br />

Nonostante questo controllo così stretto da parte dell’amministrazione<br />

papale, nel corso del Trecento sembra svilupparsi un’organizzazione<br />

civica, perché nel testamento di Giacomo di Ceccano del<br />

1363 vengono lasciati sessanta fiorini «hominibus de Castro in conmunitate»,<br />

in riparazione di alcuni danni arrecati alla popolazione 8 .<br />

4<br />

Sull’incastellamento vedi P. Toubert, Les structures du Latium médiéval.<br />

Le Latium méridional et la Sabine du IX au XIII siècle, Rome 1974, pp.<br />

303-447.<br />

5<br />

Cfr. P. Scaccia Scarafoni, Gli statuti di Castro, cit., pp. 11-14.<br />

6<br />

G. Falco, I comuni della Campagna e della Marittima nel Medio Evo, in<br />

Id., Studi sulla storia del Lazio nel Medioevo, Roma 1988, pp. 419-690:<br />

470.<br />

7<br />

Cfr. M. T. Caciorgna, Le pergamene di Sezze (1181-1347), Roma 1989,<br />

pp. 342-344.<br />

8<br />

Regesta chartarum. Regesto delle pergamene dell’Archivio Caetani, a

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