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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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82<br />

Rossana Fiorini<br />

emanato nel 1788». Posizione differente fu assunta dal consigliere<br />

Marco Palombi il quale, senza confutare le sanzioni, con un’arringa<br />

portò al successo la sua tesi poiché: «Il di lui arringo, tutto che<br />

inconcludente però, tirò a sé nella ballottazione il maggior numero<br />

di voti dei consiglieri, i quali avendo bestiame a proprio conto non<br />

sanno indurgli all’accrescimento delle pene, che farebbero contro<br />

loro stessi» 8 . Pertanto la maggior parte dei consiglieri non prese<br />

in considerazione il parere dei “deputati ecclesiastici”, ma preferì<br />

approvare l’arringa 9 del consigliere Palombi.<br />

Giuseppe Solli, in una supplica al Papa contro i pastori, ribadì<br />

che continuavano ad essere eccessivi i danni provocati dal bestiame<br />

alle piantagioni delle olive 10 e chiese dunque di imporre una pena<br />

per impedire «i danneggiamenti». L’Uditore di Ceccano, diretto al<br />

è appunto l’accrescimento di dette pene, a norma del parere de’ Deputati<br />

Ecclesiastici, ben informati della vastità del territorio sufficientissimo per<br />

il pascolo del bestiame, senza che questi scorrano per il corpo degli uliveti:<br />

che in contrario ne dicano i Pubblici Rappresentanti a piè del foglio della<br />

risoluzione consiliare, che col ritorno del ricorso umilio all’Eccellenza Vostra<br />

a cui profondamente mi inchino. Di Vostra Eccellenza Padrone. Castro<br />

28 Gennaio 1794. Giovan Battista de Giulij Luogotenente»<br />

8<br />

Ivi.<br />

9<br />

Ivi. Tale arringa «toglie ogni spesa a coltivatori di olive, di vedere un<br />

giorno il frutto di loro sudore; e impedisce all’accrescimento di questa vantaggiosa<br />

industria».<br />

10<br />

Ivi. Giuseppe Solli invia una supplica al Papa. Il documento è datato 11<br />

gennaio 1794. «Giuseppe Solli al Beatissimo Padre. Giuseppe Solli del<br />

Luogo di Castro Feudo del Gran Contestabile Colonna prostrato ai piedi<br />

della Vostra Beatitudine umilmente espone, che li Pastori di detta Terra di<br />

giorno in giorno danneggiano con il Bestiame le piantagioni d’olive. Per la<br />

tenuità di pena imposta contro tali Danneggianti nella Legge Municipale<br />

fatta da Persone che ritengano Bestiami in guisa, che per mero caso in una<br />

piantagione vi resta qualche piantone, che non sia dalli Bestiami; già la<br />

Vostra Beatitudine animò lo Stato a far tali piantagioni con dar il premio<br />

per esser tal piantagione riconosciuta troppo vantaggiosa; ora affinché tal<br />

piantagione possa dare, e rendere l’utile riconosciuto, l’Oratore supplica la<br />

Vostra Beatitudine ad imporre una pena, mediante la quale si astenghi di<br />

danneggiare simili piantagioni. Castro, 11 Gennaio 1794».

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