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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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80<br />

Rossana Fiorini<br />

di alcune risoluzioni consiliari adottate per ovviare ai continui<br />

danneggiamenti che si commettevano 5 . Si spiegavano le motivazioni<br />

che avevano portato una insufficiente osservanza del suddetto bando<br />

a causa di “facinorosi” e “delinquenti” che non ne hanno fatto<br />

eseguire la sua piena attuazione 6 .<br />

In realtà, gran parte delle successive carte d’archivio sono<br />

connotate dai conflitti fra i cittadini per i diversi casi disciplinati dal<br />

codice del danno dato. Gli ambiti nei quali tali conflitti si rivelarono<br />

particolarmente aspri furono, oltre a quelli dei diritti sul pascolo e il<br />

potere di limitazione degli stessi, relativi all’inasprimento delle pene<br />

non con la conformità del presente editto sotto la pena della perdita degli<br />

animali e di scudi 25 per padrone, d’applicarsi la metà alla corte e l’altra<br />

metà disponeva in tal caso la detta Sacra Congregazione oltre la mercede,<br />

che destiniamo agli esecutori, che sarà di scudi 5 per massaria, e giulj per<br />

capo d’animale, dichiarando la massaria s’intenda passata il numero di 10;<br />

avverta ogni uno di ubbidire perché si procederà per via di inquisizione e<br />

si darà credito ad un testimone degno di fede; il presente editto pubblicato<br />

che sarà, e affisso la copia nel luogo solito di questa terra vogliamo, che<br />

abbia forza e rigore come fosse stato ad ognuno personalmente intimato,<br />

dato in Castro nella nostra residenza questo dì 6 ottobre 1708. Lelio Lunghi<br />

Governatore. Pompeo Mulinaro Cancelliere».<br />

5<br />

Ivi. Il governatore scrive al Principe Colonna in data 20 aprile 1752 «I<br />

pubblici rappresentanti per comprovare maggiormente le loro istanze […]<br />

hanno esibito un bando proibitivo di detti (animali) neri fatto fin dal 1708,<br />

dal Governatore di quel tempo per ordine della Sacra Congregazione […]<br />

come altresì alcune resoluzioni consiliari per la detta espulsione».<br />

6<br />

Ivi: «[…] mi è stato soggiunto avere avuta l’esecuzione per alcuni anni,<br />

e che l’avrebbe avuta fin al presente giorno, se in questa terra non fossero<br />

nate delle scissure, e disordini per causa di omicidij ed altri enormi delitti,<br />

per i quali contumaci e delinquenti si erano resi talmente audaci e facinorosi,<br />

che la Giustizia non poteva seguire il suo pieno corso e gli esecutori non<br />

potevano mai accostarvisi, e dal tempo delle predette scissure in qua perde<br />

la sua osservanza; laonde per le cose suddette prima di venire alla rinnovazione<br />

di detta proibizione di neri ho stimato mio preciso debito consultarne<br />

le sanissime determinazioni di Vostra Eccellenza, potendole accertare tanto<br />

per parte mia, che per parte dei renomati pubblici Rappresentanti esser<br />

gravi li danni che da detti animali si apportano […]».

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