Storia Comune
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Boville Ernica: un lacerto dello statuto 61 per potere a loro beneplacito danneggiare liberamente» 16 . Tangibile riferimento alla necessaria licenza si riscontra ancora nelle carte del 1717 17 , con la causa «di togliere […] i tanti danni che si commettono e l’estorsioni degli affittuari» 18 , facendoci intendere in che modo il quadro generale avesse subito dei cambiamenti nel tempo. Nelle testimonianze dell’anno susseguente è possibile sapere che quando «nell’anno […] passato […] fu ripartito a capo dei bestiami l’affitto del danno dato, furono commessi danni eccessivi nei sementati a vigne, a cagione che non camminava per il territorio l’affittuario del danno dato, et in cambio di riuscire di utile al pubblico, fu trovato dannoso» 19 . Queste parole ci fanno capire che l’espediente di eliminare l’affitto del danno dato è risultato notevolmente dannoso ai coltivi, poiché mancava l’affittuario che, evidentemente, era visto come un controllore del pascolo e un deterrente per i danni. Non era però sempre facile avere un affittuario, poiché nel 1718 la Comunità di Bauco non trova chi avesse voluto attendere all’affitto del danno dato; intanto la Sacra Congregazione aveva permesso di ripartire l’entrata per due anni «sopra li bestiami del territorio» 20 e tale “riparto” fu portato avanti non solo per il tempo stabilito, ma sino a tutto il 1721 21 , pur senza il rinnovo della concessione da parte del Buon Governo 22 . In una missiva del Marzo del 1722 la Comunità di Bauco lamenta come «il podestà […] sia fatto lecito senza ordine» 16 Ibidem. 17 Ivi. Dal memoriale annesso alla lettera inviata da Giovan Battista Leonini il 16 maggio 1716 già citata. 18 Ibidem. 19 Ivi. Missiva del governatore Leonini al Buon Governo del 6 febbraio 1718. 20 Ivi. Missiva del governatore Leonini al Buon Governo del 18 giugno 1718. 21 Ivi. Il documento è firmato in calce da Ludovico Anguissola, governatore di Frosinone; datato 21 gennaio 1722. 22 Ivi.
62 Rossana Fiorini di vendere l’affitto «del danno dato spettante alla Comunità» 23 . La disputa nasce ora intorno alla somma spettante alla Comunità: negli anni passati l’affitto del danno dato rendeva di 60 scudi all’incirca, e grazie al riparto invece la somma era salita a circa scudi 95, fino ad arrivare a 200. Non solo, si chiede anche che il governatore di Frosinone ordini al podestà di convocare il Pubblico Consiglio prima di procedere ad una risoluzione dell’affitto 24 . Così il governatore avanza la richiesta ai consiglieri di pubblicare i «soliti editti e incarti per la vendita del provento». È chiaro che la Comunità aveva tutto l’interesse a mantenere il riparto sul bestiame: la procedura prevedeva che si giungesse ad una decisione durante la seduta consiliare in cui, sottoposta la proposta da parte dell’autorità governativa, si arrivò alla votazione che risultò essere infatti «favorevolmente vinta con voti 51 favorevoli e 2 soli contrari» 25 . Questa è l’ultima informazione del periodo. Si può ipotizzare che il “ripartimento” sul bestiame possa esser stato causa dell’aumento dei danni denunciati e della necessità di revisionare le leggi, soltanto a distanza di molti anni, nel 1781. In quell’anno la Comunità di Bauco, riunito il consiglio comunitativo il giorno 11 novembre 1781, decide di riformare alcuni capitoli dello statuto per evitare i danni agli oliveti 26 . «Die 11 novembris 1781. Coram Illustrissimis Dominis Francisco Bisentio praetore, Ioanne Gualberto Becarini Sindaco, Domino Cayetano Diamante; et Eugenio Palmegiani officialibus, absentibus, quanquam intimatis Domini deputatis, ecclesiastico, saeculari, et regulari fuit convocatum pubblicum consilium, cum interventu Dominorum consiliariorum de numero etc. Propositio: Avendo questa nostra comunità fatto umiliar supplica alla Santità di Nostro Signore Papa Pio 23 Ivi. I cittadini supplicano il Buon Governo. Il documento probabilmente risale al febbraio, o al più tardi, ai primi di marzo del 1722. 24 Ibidem. La lettera riferiva che il podestà aveva, senza ordine esplicito, dato in affitto il danno dato per la somma di 60 scudi. 25 Ivi. 26 Ivi, b. 447. Verbale del consiglio del giorno 11 novembre 1781.
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«nell’anno […] passato […] fu ripartito a capo dei bestiami l’affitto<br />
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poiché mancava l’affittuario che, evidentemente, era visto come un<br />
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Non era però sempre facile avere un affittuario, poiché nel 1718 la<br />
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del danno dato; intanto la Sacra Congregazione aveva permesso di<br />
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tale “riparto” fu portato avanti non solo per il tempo stabilito, ma<br />
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