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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Rossana Fiorini<br />

Boville Ernica:un lacerto dello statuto<br />

Il presente studio è finalizzato a riportare alla luce documenti e<br />

testimonianze scritte sullo statuto storico del <strong>Comune</strong> di Bauco, oggi<br />

Boville Ernica 1 .<br />

Nelle ricerche finora condotte lo studio relativo alla Comunità<br />

di Bauco fa riferimento a quella che viene definita «plurisecolare<br />

attività autonormativa degli ordinamenti locali campanini» 2 . I<br />

documenti di cui si ha possesso e conoscenza risalgono alla fine<br />

1<br />

L’esperienza istituzionale di Bauco è un caso atipico all’interno del contesto<br />

territoriale della Provincia di Campagna: la comunità si diede un autogoverno<br />

definitosi repubblicano (pur dovendo, in alcuni casi, sottostare<br />

a Signori locali – fra i quali i Colonna – fino a quando fu direttamente sottoposta<br />

alla Camera Apostolica) differentemente dalla maggior parte dei<br />

centri limitrofi. Il “reggimento” repubblicano “baucano” trarrebbe origine<br />

da uno statuto elargito nel 1204 da Papa Innocenzo III. Si può risalire ai<br />

fatti attraverso la consultazione delle “Cronache di Fossanova”: queste riportano<br />

che i Condomini Partecipes di Bauco riuscirono a respingere gli<br />

assalti delle truppe germaniche insediate presso le vicine rocche di Sora ed<br />

Arce, avamposti del Regno di Sicilia, che da sempre cercava di sottrarre<br />

territori allo Stato Pontificio. Scampato il pericolo, il Papa concesse loro<br />

autonomia amministrativa e giudiziaria: un sistema che concedeva la gestione<br />

del potere da parte di dodici famiglie “nobiliari” ogni nove mesi (per<br />

nove mesi); perciò ogni “domino” prima di poter tornare in carica doveva<br />

aspettare ben novantanove mesi. Il periodo “oligarchico-repubblicano” si<br />

protrasse sino al 1582 e alcune prerogative circa la scelta dei magistrati<br />

vennero progressivamente sottratte agli organi comunitativi, a partire dal<br />

secolo successivo. Cfr. S. Notari, Per una geografia statutaria del Lazio:<br />

il rubricario degli statuti comunali della provincia storica di Campagna,<br />

in Rivista Storica del Lazio, 13-14 (2005-2006), 22, Le comunità rurali e i<br />

loro statuti (secolo XII-XV), Atti dell’VIII Convegno del Comitato italiano<br />

per gli studi e le edizione delle fonti normative, Viterbo 30 maggio – 1 giugno<br />

2002, a cura di A. Cortonesi e F. Viola, pp. 51, 57-58, 84.<br />

2<br />

Ivi, p. 58.

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