Storia Comune
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Statuto d’Anagni e i maleficia 51 al fine che un poco di putredine colorata? No, non è altri; egli è un uomo vile, un vermicciuolo levato su dalla terra, sordido, stomacoso, un uomo che cola lezzo per ogni lato» 11 . Occorre rimarcare che, in questo caso, l’accusatore deve prestare testimonianza sotto giuramento e deve produrre un «teste idoneo», ovvero una persona rispettabile e affidabile, di buona fama. Anche in questo caso la pena che spetta a colui che si macchia di questo crimine è una pena pecuniaria: dieci libbre di denari per chi maledice, bestemmia o ingiuria Dio, la Vergine Maria; se si bestemmiano o ingiuriano i santi la pena è di cinque libbre, le quali raddoppiano se si offendono san Magno o santa Secondina (perché patroni del paese). Solamente nel caso in cui l’accusato non disponga dei mezzi finanziari per estinguere la pena viene condannato alla catena, alla quale è forzato a rimanere per tutto il giorno. Inoltre, può essere eventualmente fustigato (e vituperato) ad libitum dai cittadini. Il terzo caso preso in esame riguarda l’accusa di furto nei confronti di Agostino Ramati, reo di essersi intrufolato, nella notte, nel territorio della città chiamato “la Torricella” assieme a complici e di aver sottratto due cavalli, «unum pilaminis morelli, alterumque rubei ultra quasi», con tutti i finimenti, agli assistenti - auditore 12 e bargello 13 - di Marco Antonio Colonna 14 . Il querelato viene accusato 11 P. Segneri, Il cristiano istruito nella sua legge, in Maledire Dio. Studio sulla bestemmia, I. Turina, tesi di laurea a.a. 1999/2000, Università degli Studi di Bologna, Lettere e Filosofia, Scienze della comunicazione, p.63. 12 La qualifica di auditore era attribuita a magistrati e ufficiali pubblici ed ecclesiastici aventi compiti giurisdizionali o connessi con l’amministrazione della giustizia. 13 Il bargello era il capo dei birri o delle milizie cittadine, dunque un ufficiale preposto ai servizi di polizia. 14 Libro delle condanne (1558-1562), f. 74rv, contro Agostino Ramati, 21 luglio 1559: «Hec est quedam inquisitio que fit et fieri Intenditur, per Magnificum Dominum Potestatem ex suo mero offitio, potestati, auctoritati, atque balia contra et adversus Agustinum Ramatij, in eo, de eo, et super eo, per fama publica, precedente etc non quidem, a malevolis et suspectis noctis, sed a personis, veridicis et fidei dignis, non semel …, sed plureis, et plureis, ad aures, prefati, Magnifici Domini Potestati venit, qualiter pre-
52 Matteo Maccioni anche di aver razziato altri animali di grande valore: dodici buoi, appartenenti a Pietro Mei e a “Piditto” della curia anagnina; altri quattro buoi, due di proprietà di “Bello in campo” e due di Domenico Ferrati (o Ferrari); un giovenco, «pilaminis rubei», appartenente a Giovanni Carticone. Per il furto di animali lo Statuto non stabilisce pene pecuniarie predeterminate ma, in compenso, prevede il sequestro delle bestie sottratte e la loro riconsegna al legittimo proprietario. Se colui che è sospettato di essere in possesso di animali rubati non è in grado di dimostrarne la proprietà in modo certo, al di là di ogni ragionevole dubbio, viene condannato alla restituzione dei detti animali e alla detenzione. Nel caso in cui il sospettato riesca a produrre una qualche fatus inquisitus, non habens Deum prae oculis, sed potius inimicus humane naturae, et diabolico spirito ductis … malo, commitendi et perpetrandi prefatum, malefitium, delictum, et fortem movens se de loco ad locum, una, cum quibusdam sotiis ad talia perpetranda, et commitenda, nomina quorum sub silentio, pertranseunt pro meliori, et accessi, ad Territorium istique civitatis in contrada, ubi dicitur, la Torricella, ibidem … substulit, et furto sub traxit, duos equos, unum pilaminis morelli, alterumque rubei ultra quasi, et similiter unum mulum, que Animalia, spectabant et pertinebant, cum suis guarnimentis, ibidem assistentibus ad d. Auditorem et barricellum Illustrissimi et Eccellentissimi Domini Marci Antonii de Colonna, Iuri dominij ultra quasi, ut quo voluit asportavit ac in ... usum convertit, in grave damnum et preiudicium prefatorum Domini, Auditores et barricelli, et non contentus predictis sed malum malis adende, …, …, dictum Territorium Anagninae. Invenit quosdam bufalos, nummero, duodecim in circa spectandis et pertinentis ad petrum Mei, et pidittum de Anagnina curia, dominici ultra quasi et similiter boves quatuor, spectantis duos, ad bellum in campo iuri, … ultra quasi duos alios, ad Dominicum ferratii iuri, dominij ultra quasi, nec non unum iuvencum pilaminis rubei, spectante et pertinente iuri domini ultra quasi ad Johannem Carticonem ultra eiis malum, que animalia omnia erat valoris, et communis extimationem pro ut liquidabitur in processu, et quo voluit unum cum dictis sotiis conduxit et asportavit ac in eorum usus convertit in grave ... et precis prefatorum dominorum bestiarum contra formam iuris et Statutorum sacrorum constitutorum etc bonos et laudabiles mores vicendi, ut predicta, facta, fuerit per supra inquisito de Anno 1559 de mense Martij in ebdomada santa, ultra alio veriori Tempori, etc penas et penis etc super quibusque etc».
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11<br />
P. Segneri, Il cristiano istruito nella sua legge, in Maledire Dio. Studio<br />
sulla bestemmia, I. Turina, tesi di laurea a.a. 1999/2000, Università degli<br />
Studi di Bologna, Lettere e Filosofia, Scienze della comunicazione, p.63.<br />
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La qualifica di auditore era attribuita a magistrati e ufficiali pubblici ed<br />
ecclesiastici aventi compiti giurisdizionali o connessi con l’amministrazione<br />
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Il bargello era il capo dei birri o delle milizie cittadine, dunque un ufficiale<br />
preposto ai servizi di polizia.<br />
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Libro delle condanne (1558-1562), f. 74rv, contro Agostino Ramati, 21<br />
luglio 1559: «Hec est quedam inquisitio que fit et fieri Intenditur, per Magnificum<br />
Dominum Potestatem ex suo mero offitio, potestati, auctoritati,<br />
atque balia contra et adversus Agustinum Ramatij, in eo, de eo, et super<br />
eo, per fama publica, precedente etc non quidem, a malevolis et suspectis<br />
noctis, sed a personis, veridicis et fidei dignis, non semel …, sed plureis,<br />
et plureis, ad aures, prefati, Magnifici Domini Potestati venit, qualiter pre-