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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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476<br />

STATUTO DI VEROLI<br />

Sede vescovile fin dall’VIII secolo, Veroli fu sempre una città<br />

strategicamente importante e una delle maggiori della provincia di<br />

Campagna e Marittima. Essa viene tradizionalmente annoverata tra<br />

i liberi Comuni sottoposti direttamente alla Santa Sede e governati<br />

da un Vicario nominato dal Papa. Nel 1170 il luogo fu scelto da<br />

Alessandro III per i negoziati con Federico I Barbarossa, mentre per<br />

tutto il XII secolo si susseguirono le battaglie tra Papato e Impero<br />

che videro la cittadina ernica schierata a fianco del Pontefice. Nel<br />

frattempo proseguivano le schermaglie con le città del circondario.<br />

Nel 1406 le mura e la rocca furono distrutte da Ladislao d’Angiò<br />

e la città saccheggiata; nel 1495, poi, la popolazione di Veroli subì<br />

le angherie di Carlo VIII. Nel 1556 lo spagnolo Garcia Alvarez<br />

de Toledo fu ucciso presso le mura cittadine, ma alla città fu<br />

miracolosamente risparmiata la rappresaglia. Nel 1594 Pompeo<br />

Caetani della Torre fece esplodere il palazzo comunale e l’archivio<br />

comunale fu incendiato. I francesi invasero e danneggiarono Veroli<br />

nel 1798 1 .<br />

L’esemplare più antico dello Statuto cittadino si può far risalire<br />

agli anni 1540-1541. Il colophon presente in calce al testo statutario<br />

fornisce elementi a sostegno di questa datazione. In esso si racconta<br />

infatti che il copista Martino de Molina di Cordoba scrisse il codice<br />

su richiesta del prefetto di Veroli, cardinale Francesco Quiñones de<br />

Leon. Questi morì il 15 novembre 1540, pertanto il manoscritto, nel<br />

quale si parla della “buona memoria” del porporato, deve essere<br />

stato copiato dopo la sua scomparsa. La conferma del governatore<br />

Giovanni Maria Stratigopulo del 7 febbraio 1541 costituisce, dal<br />

capo opposto, il limite temporale entro il quale datare la copia.<br />

1<br />

Sono svariate le opere che trattano di storia verolana; in questa sede si<br />

sono consultati i generali E. Martinori, Lazio turrito: repertorio storico<br />

ed iconografico di torri, rocche, castelli e luoghi muniti della provincia<br />

di Roma: ricerche di storia medioevale, Roma 1933, 2, pp. 389-391; G.<br />

Silvestrelli, Città castelli e terre della regione romana: ricerche di storia<br />

medioevale e moderna sino all’anno 1800, Roma 1993, 1, pp. 60-65.

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