Storia Comune

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Francesca Pontri
che ne seguì si concluse solo nel 1805 con una “concordia” stipulata
tra le parti, che manteneva tuttavia l’obbligo, per la comunità di
Vallecorsa, di pagare all’Eccellentissima Casa una somma pari a 60
scudi l’anno 6 .
Secondo Sacchetti il manoscritto cinquecentesco si trovava
ancora presso il Comune nel 1856, e anzi da quella copia sarebbe
stato tratto il fascicolo inviato a Roma nello stesso anno in seguito
alla richiesta del cardinale Mertel. Al confronto dei testi, infatti, si
riscontra la presenza degli stessi capitoli comprensivi delle stesse
lacune. Si può dedurre pertanto che la perdita delle carte contenenti
i capitoli mancanti sia avvenuta in un momento precedente al 1856.
DESCRIZIONE ESTERNA
IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Archivio di
Stato, Collezione Statuti, segn. stat. 801/05.
COMPOSIZIONE MATERIALE: lo Statuto di Vallecorsa è legato
con altri manoscritti in un volume composito; delle linguette laterali
in pergamena permettono di individuare i vari testi secondo l’ordine
attribuito nell’Indice posto all’inizio del volume.
DATAZIONE: 20 settembre 1856 (datazione espressa a c. 2v).
ORIGINE: Vallecorsa (data topica espressa a c. 2v).
MATERIA: cartaceo.
CARTE: 2 carte, non numerate.
DIMENSIONI: mm 307 × 215 (c. 1).
FASCICOLAZIONE: I 2 (cc. 1-2).
RIGATURA: le carte sono state piegate in 2 in verticale per creare
due colonne; a c. 1r rigatura verticale parziale a inchiostro nero, sul
verso la carta ha la linea verticale completa; riga verticale appena
accennata a matita a c. 2r.
SPECCHIO RIGATO: variabile.
RIGHE: il numero delle linee di scrittura è variabile.
DISPOSIZIONE DEL TESTO: variabile dalla piena pagina alle due
colonne.
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Una dettagliata descrizione delle varie fasi della vicenda si può leggere in
A. Sacchetti, Vallecorsa nella signoria baronale dai Caetani ai Colonna,
cit., pp. 177-196.