Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
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26.09.2017 Views

Statuti di Tecchiena 469 giunto per vie sconosciute. L’ipotesi sembra tanto più valida, se si considera che la copia fu eseguita probabilmente, come si riporta a c. 6v del codice romano, per il priore del convento di Trisulti. L’ultima copia della tradizione è costituita da un manoscritto cartaceo del XIX secolo conservato presso la biblioteca Molella, esemplato dallo stesso commendatore Valerio Molella, patrizio alatrense 6 . Il codice fu copiato da quello già presente nella sua biblioteca e fu forse da lui collazionato con altri esemplari, dal momento che alla sua stessa mano sono attribuibili gli interventi e le correzioni. N.B.: al momento di questa indagine non è stato purtroppo possibile reperire né la copia Molella del XVII secolo, né quella di Trisulti. Le schede codicologiche che seguono riguardano pertanto unicamente il codice della Biblioteca del Senato e la copia Molella del XIX secolo. CODICE 1 DESCRIZIONE ESTERNA IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, Collezione Statuti, segn. statuti mss 699. COMPOSIZIONE MATERIALE: manoscritto omogeneo. DATAZIONE: fine XIV – XV secolo. ORIGINE: forse Trisulti. MATERIA: membranaceo, cartacee le guardie (di restauro). CARTE: I, 7, II; numerazione moderna a matita nel centro del margine inferiore del recto delle carte; guardie non numerate. DIMENSIONI: mm 318 × 205 (c. 4). FASCICOLAZIONE: I 8-1 (cc. 1-8, di c. 7 sopravvive solo uno stretto listello); il fascicolo comincia con il lato pelo, la regola di Gregory è ovunque rispettata. 6 Il manoscritto non viene citato da De Persiis, la cui edizione viene peraltro ritenuta da Carosi-d’Alatri assai scorretta: cfr. Gli statuti medioevali del Castello di Tecchiena, cit., p. 57.

470 Francesca Pontri RIGATURA: a inchiostro, molto leggera. SPECCHIO RIGATO: (c. 4r) A 35, B 264, C 318, a 34, i 179, l 205 mm. RIGHE: 40 righe per 40 linee di scrittura, che comincia sopra la prima riga (c. 4r). DISPOSIZIONE DEL TESTO: su una colonna. SCRITTURA E MANI: il testo è stato scritto da un’unica mano che esibisce una semigotica, inchiostro marrone scuro. DECORAZIONE: grande iniziale ornata all’incipit del testo (c. 1r). LEGATURA: 328 × 215 mm; legatura in mezza pergamena su assi di cartone ricoperte di carta decorata nei toni del marrone e del beige; cantonali in pergamena; cucitura su 5 nervi con filo di cotone chiaro; capitelli cuciti di restauro; sul dorso la scritta TECCHIENA nel secondo scomparto in lettere capitali a inchiostro nero. STATO DI CONSERVAZIONE: il manoscritto è stato restaurato; sostituita la coperta con una nuova, aggiunte le guardie cartacee, risarcita la metà inferiore di c. 8 con della pergamena. VARIA: la scritta TECCHIENA in lettere capitali a c. Ir; la cifra 245492 nel centro del margine inferiore di c. 6v; tracce di cifre arabe e resti di scritture 7 a c. 8v. DESCRIZIONE INTERNA Il titolo presente nel manoscritto a c. 1r l. 7-8 è “Statuta et ordinamenta hominum et Curie Castri / Turis Tecclene”. Le norme sono scritte in latino, i capitoli non sono numerati. Il testo contiene 52 disposizioni che occupano le cc. 1r-5r, alle quali seguono le conferme di vari personaggi relative agli anni 1403-1432 che si protraggono fino a c. 6v ma non sono disposte in ordine cronologico. CODICE 2 DESCRIZIONE ESTERNA IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Alatri, Biblioteca 7 Tra le scritture si legge Tecchiena, forse la c. 8 fungeva in origine da copertina.

Statuti di Tecchiena<br />

469<br />

giunto per vie sconosciute. L’ipotesi sembra tanto più valida, se si<br />

considera che la copia fu eseguita probabilmente, come si riporta a c.<br />

6v del codice romano, per il priore del convento di Trisulti.<br />

L’ultima copia della tradizione è costituita da un manoscritto<br />

cartaceo del XIX secolo conservato presso la biblioteca Molella,<br />

esemplato dallo stesso commendatore Valerio Molella, patrizio<br />

alatrense 6 . Il codice fu copiato da quello già presente nella sua<br />

biblioteca e fu forse da lui collazionato con altri esemplari, dal<br />

momento che alla sua stessa mano sono attribuibili gli interventi e<br />

le correzioni.<br />

N.B.: al momento di questa indagine non è stato purtroppo possibile<br />

reperire né la copia Molella del XVII secolo, né quella di Trisulti. Le<br />

schede codicologiche che seguono riguardano pertanto unicamente il<br />

codice della Biblioteca del Senato e la copia Molella del XIX secolo.<br />

CODICE 1<br />

DESCRIZIONE ESTERNA<br />

IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Biblioteca del<br />

Senato “Giovanni Spadolini”, Collezione Statuti, segn. statuti mss<br />

699.<br />

COMPOSIZIONE MATERIALE: manoscritto omogeneo.<br />

DATAZIONE: fine XIV – XV secolo.<br />

ORIGINE: forse Trisulti.<br />

MATERIA: membranaceo, cartacee le guardie (di restauro).<br />

CARTE: I, 7, II; numerazione moderna a matita nel centro del<br />

margine inferiore del recto delle carte; guardie non numerate.<br />

DIMENSIONI: mm 318 × 205 (c. 4).<br />

FASCICOLAZIONE: I 8-1 (cc. 1-8, di c. 7 sopravvive solo uno stretto<br />

listello); il fascicolo comincia con il lato pelo, la regola di Gregory<br />

è ovunque rispettata.<br />

6<br />

Il manoscritto non viene citato da De Persiis, la cui edizione viene peraltro<br />

ritenuta da Carosi-d’Alatri assai scorretta: cfr. Gli statuti medioevali del<br />

Castello di Tecchiena, cit., p. 57.

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