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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Francesca Pontri<br />

periodo compreso tra il 1370 e il 1378, estremi del pontificato di<br />

Gregorio XI. Il periodo si può ulteriormente circoscrivere agli anni<br />

1371-1374, durante il rettorato del Marchese Daniele del Carretto,<br />

come il Pontefice menzionato nel proemio della compilazione.<br />

Mettendo a confronto il testo dello Statuto di Tecchiena con quello<br />

di Alatri, si evince come molte norme del primo siano state ricalcate<br />

sul secondo. Ciò è chiaramente dovuto alla vicinanza di Tecchiena<br />

al più grande <strong>Comune</strong> di Alatri, dal quale, nonostante tentativi più o<br />

meno pittoreschi, non si è mai emancipata.<br />

Dello Statuto di Tecchiena si conservano quattro manoscritti,<br />

dei quali il più antico è un codice membranaceo quattrocentesco<br />

conservato presso la Biblioteca del Senato, non segnalato nelle<br />

edizioni condotte da De Persiis e Carosi-D’Alatri, né nei repertori<br />

consultati 3 .<br />

In ordine temporale segue un piccolo codice secentesco<br />

conservato nella Biblioteca Molella, proveniente dall’antica<br />

famiglia Tuzi alla quale era legata da vincoli di parentela. A quanto<br />

pare, il manoscritto era stato murato in una parete del palazzo Tuzi<br />

e ritrovato in occasione di un restauro 4 . Questa copia, in cattivo<br />

stato di conservazione e illeggibile in più punti, fu utilizzata dal De<br />

Persiis per la sua edizione nel 1895. Lo stesso studioso afferma di<br />

avere utilizzato, per integrare le lezioni illeggibili sul manoscritto,<br />

un terzo esemplare conservato presso la Biblioteca della Certosa di<br />

Trisulti 5 . Questo manoscritto fu copiato nel XVIII secolo dal monaco<br />

certosino Vincenzo Marucci, avendo preso come modello un codice<br />

del XV secolo che in quel momento si trovava, secondo l’erudito,<br />

nell’archivio della Certosa, ma del quale attualmente non v’è traccia.<br />

Questo dettaglio sembrerebbe suggerire che quest’ultimo esemplare<br />

sia proprio quello conservato presso la Biblioteca del Senato, ivi<br />

3<br />

Il manoscritto non figura nel ricchissimo Statuti cittadini, rurali e castrensi<br />

del Lazio: repertorio secoli XI-XIX, ricerca diretta da P. Ungari,<br />

Roma 1993.<br />

4<br />

La storia del rocambolesco recupero del manoscritto è raccontata in Gli<br />

statuti medioevali del Castello di Tecchiena, cit., p. 54.<br />

5<br />

Cfr. L. De Persiis, Tecchiena e il suo Statuto, cit., pp. 117-118.

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