Storia Comune

Statuti di Sgurgola
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presenta una divisione in Libri e una numerazione delle rubriche.
Anche in questo caso però si registra l’assenza di qualsivoglia
sottoscrizione.
Una terza copia dello Statuto di Sgurgola fu copiata probabilmente
nel 1856, in occasione della richiesta di Mertel di inviare copie
dello Statuto a Roma. L’esemplare fu realizzato copiando da un
manoscritto perduto, il quale doveva contenere le sottoscrizioni
in originale che nel codice romano sono presenti in copia. Esse si
rivelano comunque preziose ai fini della ricostruzione della vicenda
statutaria. Si legge infatti:
«Giuseppe Marzi della Città di Alatri, ed al presente
Governatore / di Morolo, e Scurgola restaurai il presente
Statuto corrispondente / collo Statuto antico in tutto, e per
tutto. In fidem. / Questo dì 14 Gennaro 1747».
Sappiamo quindi che nel 1747 fu eseguita una copia dello
Statuto, attualmente irreperibile. A questa si accompagna una nota
di registrazione nel libro degli Atti Civili, datata 1° aprile 1794,
anch’essa in copia.
Dal confronto tra il codice romano e il secondo di quelli sublacensi
si ritrova una sostanziale omogeneità, tranne una discrepanza nel
numero dei capitoli del III Libro. È plausibile ritenere che, nel
corso del tempo, le norme siano state riformate e che quindi una
disposizione sia stata cassata. Il manoscritto romano presenta
invece un’ultima rubrica aggiunta in calce al testo, poco prima della
sottoscrizione finale.
CODICE 1
DESCRIZIONE ESTERNA
IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Subiaco, Biblioteca
del monumento nazionale di S. Scolastica, Archivio Colonna,
Sgurgola, III RB 1, n. 25 B.
COMPOSIZIONE MATERIALE: manoscritto omogeneo composto
da fascicoli legati.