Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
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Statuti di Ripi 443 DATAZIONE: 7 aprile 1331 (datazione espressa alle l. 145-146). ORIGINE: Ripi (in platea de Ripis alla l. 145). MATERIA: membranaceo, con il testo scritto sul lato carne. CARTE: una sola striscia di pergamena; a mm 986 dal margine superiore è stato aggiunto un altro pezzo di pergamena mediante una cucitura orizzontale con filo di cotone, visibile solo sul verso della stessa, mentre sul recto i margini risultano semplicemente ripiegati. DIMENSIONI: mm 1000 × 150. SPECCHIO RIGATO: A 25, B 925, C 1000 mm. RIGHE: 149 linee di scrittura. DISPOSIZIONE DEL TESTO: a piena pagina. SCRITTURA E MANI: un’unica mano che esibisce una minuscola cancelleresca, inchiostro marrone. DECORAZIONE: scrittura distintiva della parola IN alla linea 1; lettres rehaussées per contrassegnare l’inizio dei capitoli; iniziale E campìta alla l. 147. SIGILLI E TIMBRI: signum tabellionis del notaio Arduynus de Ripis, costituito da una croce greca inscritta in un quadrato contornato da bolli. STATO DI CONSERVAZIONE: la pergamena è stata restaurata ma non se ne conosce l’epoca e il laboratorio: gli angoli sono stati risarciti con della pergamena, così come un foro presente nel bas-de-page. Sul margine laterale destro della metà superiore della pergamena l’inchiostro è fortemente sbiadito, in particolar modo tra le ll. 13- 16, 30-32 e 47-48, dove le ultime lettere della riga sono pressochè illeggibili. In corrispondenza della l. 8 campeggia una macchia bruna, così come nel margine inferiore sinistro del documento; sul verso della pergamena la presenza di macchie è più marcata. COPISTI E ALTRI ARTEFICI: il colophon presente alle ll. 147-149 recita “et Ego Arduynus de Ripis Alme Urbis p(re)fecti auc(torita) te Not(arius) p(redi)cta / Statuta scripsi et publicavi de ma(n)dato dic(to)rum d(omi)norum Rectoris et / Univ(er)sitatis supradictor(um) et signu(m) feci rogatus”. REVISIONI E ANNOTAZIONI: maniculae in corrispondenza delle ll. 72, 83 e 130 nel margine sinistro, delle ll. 23 e 74 nel margine destro; scritture varie, più o meno leggibili, poste sul verso della

444 Francesca Pontri pergamena. VARIA: una crocetta è visibile alla l. 75 nel margine sinistro, dove si possono notare anche dei trattini orizzontali realizzati con lapis blu alle ll. 6, 15, 48, 65, 87, 95, 112 e 120. ANTICHE SEGNATURE: n. 50 e n. 195, entrambe cancellate, sul verso della pergamena. DESCRIZIONE INTERNA Il titolo presente sul verso della pergamena è “Instromento delli Sta/ tuti in publica for/ma del Castello di / Ripi / 1331”. Il testo in latino riporta i 63 capitoli, scritti di seguito e non numerati, dello Statuto di Ripi. Le disposizioni riguardano il diritto civile, quello penale e quello amministrativo. CODICE 2 DESCRIZIONE ESTERNA IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Archivio di Stato, Collezione Statuti, segn. stat. 805/09. COMPOSIZIONE MATERIALE: lo Statuto di Ripi è legato con altri manoscritti in un volume composito; delle linguette laterali in pergamena permettono di individuare i vari testi secondo l’ordine attribuito nell’Indice posto all’inizio del volume. DATAZIONE: 10 luglio 1856 (datazione espressa a c. 4v). ORIGINE: Ripi. MATERIA: cartaceo. CARTE: 4 carte; numerazione moderna a matita nell’angolo superiore esterno del recto di ogni carta che segue la numerazione complessiva del volume (lo Statuto di Ripi si trova alle cc. 121r-124v); altre due numerazioni moderne a matita sono presenti alle cc. 1r e 4v. DIMENSIONI: mm 320 × 215 (c. 2). FASCICOLAZIONE: I 4 (cc. 1-4, corrispondenti alle cc. 121-124 dell’intero volume). RIGATURA: rigato a matita carta per carta; una seconda rigatura è costituita da 2 righe verticali parallele e vicinissime che dividono a metà la pagina (stesso inchiostro nero del testo).

Statuti di Ripi<br />

443<br />

DATAZIONE: 7 aprile 1331 (datazione espressa alle l. 145-146).<br />

ORIGINE: Ripi (in platea de Ripis alla l. 145).<br />

MATERIA: membranaceo, con il testo scritto sul lato carne.<br />

CARTE: una sola striscia di pergamena; a mm 986 dal margine<br />

superiore è stato aggiunto un altro pezzo di pergamena mediante una<br />

cucitura orizzontale con filo di cotone, visibile solo sul verso della<br />

stessa, mentre sul recto i margini risultano semplicemente ripiegati.<br />

DIMENSIONI: mm 1000 × 150.<br />

SPECCHIO RIGATO: A 25, B 925, C 1000 mm.<br />

RIGHE: 149 linee di scrittura.<br />

DISPOSIZIONE DEL TESTO: a piena pagina.<br />

SCRITTURA E MANI: un’unica mano che esibisce una minuscola<br />

cancelleresca, inchiostro marrone.<br />

DECORAZIONE: scrittura distintiva della parola IN alla linea 1;<br />

lettres rehaussées per contrassegnare l’inizio dei capitoli; iniziale E<br />

campìta alla l. 147.<br />

SIGILLI E TIMBRI: signum tabellionis del notaio Arduynus de<br />

Ripis, costituito da una croce greca inscritta in un quadrato contornato<br />

da bolli.<br />

STATO DI CONSERVAZIONE: la pergamena è stata restaurata ma<br />

non se ne conosce l’epoca e il laboratorio: gli angoli sono stati risarciti<br />

con della pergamena, così come un foro presente nel bas-de-page.<br />

Sul margine laterale destro della metà superiore della pergamena<br />

l’inchiostro è fortemente sbiadito, in particolar modo tra le ll. 13-<br />

16, 30-32 e 47-48, dove le ultime lettere della riga sono pressochè<br />

illeggibili. In corrispondenza della l. 8 campeggia una macchia<br />

bruna, così come nel margine inferiore sinistro del documento; sul<br />

verso della pergamena la presenza di macchie è più marcata.<br />

COPISTI E ALTRI ARTEFICI: il colophon presente alle ll. 147-149<br />

recita “et Ego Arduynus de Ripis Alme Urbis p(re)fecti auc(torita)<br />

te Not(arius) p(redi)cta / Statuta scripsi et publicavi de ma(n)dato<br />

dic(to)rum d(omi)norum Rectoris et / Univ(er)sitatis supradictor(um)<br />

et signu(m) feci rogatus”.<br />

REVISIONI E ANNOTAZIONI: maniculae in corrispondenza delle<br />

ll. 72, 83 e 130 nel margine sinistro, delle ll. 23 e 74 nel margine<br />

destro; scritture varie, più o meno leggibili, poste sul verso della

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