Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
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441 STATUTI DI RIPI Il Comune fu retto dai Signori (condòmini) di Ripi fino alla seconda metà del XIV secolo, quando il possedimento tornò sotto il dominio diretto del Papa. Nel 1365 il castello fu occupato dai verolani e in seguito restituito allo Stato Pontificio; da quel momento e per alcuni anni il feudo passò sotto il dominio di varie famiglie nobili, tra cui i conti de’ Ceccano. Nel 1410 le terre di Ripi e Castro furono assegnate dall’antipapa Giovanni XXIII a Lorenzo e Giordano Colonna, ma gli furono a più riprese confiscate e restituite, finché nel 1562 la famiglia Colonna le acquisì definitivamente. La prima bozza di Statuto concesso ai ripani risale probabilmente all’inizio del XII per opera di Lando, Riccardo e Andrea Signori di Ripi 1 , i quali accordarono alla popolazione una serie di libertà basate su norme consuetudinarie. Tali prerogative furono confermate nel 1195 da Celestino III, nel 1200 da Innocenzo III e nel 1291 da Niccolò IV, in un documento nel quale menziona espressamente le “libertà e immunità” concesse ai ripani. Questo importante documento non è giunto ai nostri giorni, pertanto la pergamena conservata nell’Archivio Colonna, datata 7 aprile 1331, risulta essere la più antica testimonianza conservata dello Statuto della comunità di Ripi. Le norme sono elencate in sequenza e non sono ancora divise in libri, come sarà tipico degli Statuti delle comunità limitrofe nei secoli successivi. Stando a quanto si legge nel documento stesso, e come sottolinea Tomassetti, le norme sarebbero state stabilite di comune accordo tra il rettore e la popolazione ripana (rector et universitas 1 La notizia si legge in G. Silvestrelli, Città castelli e terre della regione romana: ricerche di storia medioevale e moderna sino all’anno 1800, Roma 1993, 1, p. 49; più ampio spazio a questo argomento in D. Collepardi, Ripi e il suo statuto: dalle origini all’avvento dei Colonna, nota introduttiva allo statuto di R. Ferrante, Ripi 2005, pp. 74-77. Una traduzione in italiano del testo è anche in Statuto di Ripi del 1331, a cura di Legambiente circolo di Ripi, s. d.

442 Francesca Pontri supradicta alle ll. 141-142) 2 . Nel corso dei secoli il testo è stato probabilmente modificato e confermato più volte. Questo in linea con gli Statuti delle comunità limitrofe, anch’esse sottoposte, nei secoli, al dominio della famiglia Colonna. Basti ricordare i rinnovi e le approvazioni dei testi statutari operati dalla potente famiglia romana negli anni a cavallo tra il 1531 e il 1569, nonché le conferme di Marcantonio IV Colonna del 1610 3 . Presso l’Archivio di Stato di Roma si conserva un fascicolo contenente unicamente le disposizioni sul danno dato, redatte probabilmente tra i secoli XVII e XIX. Queste sono accompagnate, in maniera speculare, dalle relative Modificazioni, che si possono invece far risalire ad un periodo compreso tra il 1816 e il 1856. Questo perché gli Statuti comunali furono aboliti con motu proprio di Pio VII del 6 luglio 1816, il quale mantenne in vita soltanto il libro del danno dato. Il 10 luglio 1856 è invece la data di compilazione del fascicolo 4 . CODICE 1 DESCRIZIONE ESTERNA IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Subiaco, Biblioteca del monumento nazionale di S. Scolastica, Archivio Colonna, Ripi, III BB, Perg. XLVI, n. 125. COMPOSIZIONE MATERIALE: pergamena sciolta. 2 Cfr. Statuti della Provincia romana: Vicovaro, Cave, Roccantica, Ripi, Genazzano, Tivoli, Castel Fiorentino, a cura di F. Tomassetti, V. Federici e P. Egidi, Torino 1970, p. 113. 3 Sul cosiddetto “attivismo statutario” dei Colonna del ramo di Paliano cfr. S. Notari, Per una geografia statutaria del Lazio: il rubricario degli statuti comunali della provincia storica di Campagna, in Rivista Storica del Lazio, 13-14 (2005-2006), 22, Le comunità rurali e i loro statuti (secolo XII-XV), Atti dell’VIII Convegno del Comitato italiano per gli studi e le edizione delle fonti normative, Viterbo 30 maggio – 1 giugno 2002, a cura di A. Cortonesi e F. Viola, pp. 25-92, in part. le pp. 52-57. 4 Ivi, p. 82.

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STATUTI DI RIPI<br />

Il <strong>Comune</strong> fu retto dai Signori (condòmini) di Ripi fino alla<br />

seconda metà del XIV secolo, quando il possedimento tornò sotto il<br />

dominio diretto del Papa. Nel 1365 il castello fu occupato dai verolani<br />

e in seguito restituito allo Stato Pontificio; da quel momento e per<br />

alcuni anni il feudo passò sotto il dominio di varie famiglie nobili,<br />

tra cui i conti de’ Ceccano. Nel 1410 le terre di Ripi e Castro furono<br />

assegnate dall’antipapa Giovanni XXIII a Lorenzo e Giordano<br />

Colonna, ma gli furono a più riprese confiscate e restituite, finché<br />

nel 1562 la famiglia Colonna le acquisì definitivamente.<br />

La prima bozza di Statuto concesso ai ripani risale probabilmente<br />

all’inizio del XII per opera di Lando, Riccardo e Andrea Signori di<br />

Ripi 1 , i quali accordarono alla popolazione una serie di libertà basate<br />

su norme consuetudinarie. Tali prerogative furono confermate nel<br />

1195 da Celestino III, nel 1200 da Innocenzo III e nel 1291 da Niccolò<br />

IV, in un documento nel quale menziona espressamente le “libertà<br />

e immunità” concesse ai ripani. Questo importante documento<br />

non è giunto ai nostri giorni, pertanto la pergamena conservata<br />

nell’Archivio Colonna, datata 7 aprile 1331, risulta essere la più<br />

antica testimonianza conservata dello Statuto della comunità di Ripi.<br />

Le norme sono elencate in sequenza e non sono ancora divise in<br />

libri, come sarà tipico degli Statuti delle comunità limitrofe nei secoli<br />

successivi. Stando a quanto si legge nel documento stesso, e come<br />

sottolinea Tomassetti, le norme sarebbero state stabilite di comune<br />

accordo tra il rettore e la popolazione ripana (rector et universitas<br />

1<br />

La notizia si legge in G. Silvestrelli, Città castelli e terre della regione<br />

romana: ricerche di storia medioevale e moderna sino all’anno 1800,<br />

Roma 1993, 1, p. 49; più ampio spazio a questo argomento in D. Collepardi,<br />

Ripi e il suo statuto: dalle origini all’avvento dei Colonna, nota introduttiva<br />

allo statuto di R. Ferrante, Ripi 2005, pp. 74-77. Una traduzione in<br />

italiano del testo è anche in Statuto di Ripi del 1331, a cura di Legambiente<br />

circolo di Ripi, s. d.

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