Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
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Statuti di Patrica 435 disposizioni riguardanti il danno dato alle cc. 2r-13v, seguite dalla conferma dello Statuto fatta da Fabrizio Colonna il 15 giugno 1696.

436 STATUTI DI POFI Fino a tutto il secolo XIII la città di Pofi fu governata da vari Signori del circondario, finché nel 1379 il feudo fu concesso ai Caetani. Alcuni anni dopo il possedimento fu assegnato ai conti di Fondi, i quali lo detennero con relativa continuità per quasi tutto il ‘400. Nel 1523 i Colonna occuparono il castrum, dando il via ad una serie di schermaglie con il Papato che si concluse con la definitiva assegnazione alla “Eccellentissima Casa” da parte di Pio IV nel 1562 1 . Fu capitale dello Stato di Pofi fino al 1758, quando l’uditore generale fu trasferito a Ceccano. Stando a quanto ricostruisce il Campoli, lo Statuto nella forma che oggi si conserva presso l’Archivio di Stato di Roma sarebbe stato concesso alla comunità di Pofi il 10 febbraio 1569 da Marcantonio II Colonna 2 . Questa data si legge nel proemio, laddove effettivamente Marcantonio II Colonna viene indicato semplicemente come “Illustrissimi et eccellentissimi Domini […] Ducis Tagliacozij et Paliani”, dal momento che è soltanto il 30 marzo 1569 che il Ducato di Paliano viene eretto a Principato. Ciò nonostante, sembra piuttosto potersi ritenere che a quella data si debba attribuire la conferma del testo da parte di Marcantonio, non l’epoca del manoscritto. Il quale riporta, come prima sottoscrizione ufficiale, quella di Gian Giacomo Capozio, luogotenente di Marcantonio II, datata 18 febbraio 1579. Si potrebbe quindi ascrivere la copia del manoscritto a quest’ultima data, avendo preso come antigrafo un codice approvato il 10 febbraio 1569. Il testo dello Statuto di Pofi, così come si conserva, sarebbe soltanto 1 Si veda E. Martinori, Lazio turrito: repertorio storico ed iconografico di torri, rocche, castelli e luoghi muniti della provincia di Roma: ricerche di storia medioevale, Roma 1933, 2, p. 164; G. Silvestrelli, Città castelli e terre della regione romana: ricerche di storia medioevale e moderna sino all’anno 1800, Roma 1993, 1, pp. 51-53. 2 Cfr. F. M. Campoli, Pofi: dalle origini all’inizio del secolo XX, Roma 1982, in part. le pp. 115-159.

436<br />

STATUTI DI POFI<br />

Fino a tutto il secolo XIII la città di Pofi fu governata da vari<br />

Signori del circondario, finché nel 1379 il feudo fu concesso ai<br />

Caetani. Alcuni anni dopo il possedimento fu assegnato ai conti di<br />

Fondi, i quali lo detennero con relativa continuità per quasi tutto il<br />

‘400. Nel 1523 i Colonna occuparono il castrum, dando il via ad una<br />

serie di schermaglie con il Papato che si concluse con la definitiva<br />

assegnazione alla “Eccellentissima Casa” da parte di Pio IV nel<br />

1562 1 . Fu capitale dello Stato di Pofi fino al 1758, quando l’uditore<br />

generale fu trasferito a Ceccano.<br />

Stando a quanto ricostruisce il Campoli, lo Statuto nella forma<br />

che oggi si conserva presso l’Archivio di Stato di Roma sarebbe stato<br />

concesso alla comunità di Pofi il 10 febbraio 1569 da Marcantonio II<br />

Colonna 2 . Questa data si legge nel proemio, laddove effettivamente<br />

Marcantonio II Colonna viene indicato semplicemente come<br />

“Illustrissimi et eccellentissimi Domini […] Ducis Tagliacozij et<br />

Paliani”, dal momento che è soltanto il 30 marzo 1569 che il Ducato<br />

di Paliano viene eretto a Principato. Ciò nonostante, sembra piuttosto<br />

potersi ritenere che a quella data si debba attribuire la conferma del<br />

testo da parte di Marcantonio, non l’epoca del manoscritto. Il quale<br />

riporta, come prima sottoscrizione ufficiale, quella di Gian Giacomo<br />

Capozio, luogotenente di Marcantonio II, datata 18 febbraio 1579.<br />

Si potrebbe quindi ascrivere la copia del manoscritto a quest’ultima<br />

data, avendo preso come antigrafo un codice approvato il 10 febbraio<br />

1569.<br />

Il testo dello Statuto di Pofi, così come si conserva, sarebbe soltanto<br />

1<br />

Si veda E. Martinori, Lazio turrito: repertorio storico ed iconografico di<br />

torri, rocche, castelli e luoghi muniti della provincia di Roma: ricerche di<br />

storia medioevale, Roma 1933, 2, p. 164; G. Silvestrelli, Città castelli e<br />

terre della regione romana: ricerche di storia medioevale e moderna sino<br />

all’anno 1800, Roma 1993, 1, pp. 51-53.<br />

2<br />

Cfr. F. M. Campoli, Pofi: dalle origini all’inizio del secolo XX, Roma<br />

1982, in part. le pp. 115-159.

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