Storia Comune

Statuti di Morolo
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– su un altro esemplare conservato nella Segreteria del Priorato di
Morolo. Il codice conservato presso l’Archivio di Stato di Roma
non sarebbe stato quindi copiato dal manoscritto trascritto da Canali,
con il quale però avrebbe in comune l’antigrafo. Una spia di questo
comune esemplare si può rintracciare anche in un errore contenuto
nel capitolo 170 (169 secondo la numerazione del manoscritto di
Roma), laddove la particella “ad” viene erroneamente trascritta, in
entrambi i testimoni, in luogo del corretto “da” 6 .
Non disponiamo di una descrizione del manoscritto utilizzato
dall’arciprete e conservato probabilmente, come sopra affermato,
nell’Archivio storico comunale. Per questo motivo non possiamo
attribuire le variazioni grafiche o l’utilizzo differente delle maiuscole
ad una difficoltà di interpretazione della scrittura da parte di
quest’ultimo, sempre postulando l’assoluta fedeltà della trascrizione
al modello.
Ciò che si può invece ipotizzare è che l’antigrafo dal quale fu
copiato il manoscritto romano nel 1856 fosse un codice di circa 40-
45 carte, probabilmente di piccolo formato, dal momento che, come
si evince dalla Memoria di cui sopra, i capitoli 191 e 192 si trovavano
alla pag. 87 (equivalente alla c. 44 circa), mentre nell’esemplare
romano si trovano alla c. 20r, laddove il testo termina alla c. 22r.
DESCRIZIONE ESTERNA
IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Archivio di
Stato, Collezione Statuti, segn. stat. 802/06.
COMPOSIZIONE MATERIALE: lo Statuto di Morolo è legato con
altri manoscritti in un volume composito; delle linguette laterali in
pergamena permettono di individuare i vari testi secondo l’ordine
attribuito nell’Indice posto all’inizio del volume.
DATAZIONE: probabilmente 1856.
ORIGINE: Morolo.
MATERIA: cartaceo.
6
“Statuimo, et ordinamo, che chi averà Capre ad dodici in su etc.”: lo stesso
errore è stato trascritto individualmente dai due copisti.