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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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402<br />

Francesca Pontri<br />

in virtù della sua personale esperienza.<br />

Il codice membranaceo, dalla redazione di poco antecedente a<br />

quello cartaceo, viene descritto come mutilo in principio, mancante<br />

cioè di tutto il I Libro contenuto in 9 carte, ed in fine. Il testo, suddiviso<br />

nella canonica partizione in cinque libri, comprendeva però soltanto<br />

tre conferme degli Statuti, ossia quella di Giovanni de Pierdeboni da<br />

Montepulciano del 1410, di Stefano Nardini del 1454 e di Stefano<br />

Porcari, del quale non si riporta la data in ragione della caduta delle<br />

ultime carte del codice. Esse contenevano probabilmente le ulteriori<br />

sottoscrizioni che si trovano invece nell’esemplare cartaceo, al quale<br />

il testo corrispondeva per il tutto il resto dell’esemplare.<br />

Il secondo manoscritto, cioè quello cartaceo, era stato rinvenuto<br />

da Floridi nella biblioteca privata dei signori Verghetti di Guarcino, i<br />

quali nel 1967 ne avevano fatto dono all’archivio storico comunale;<br />

purtroppo il codice, a causa di alterne vicende, è stato in seguito<br />

smarrito. Un’ipotesi più che probabile è che questa copia sia<br />

confluita, seguendo percorsi sconosciuti, nella Collezione Statuti<br />

della Biblioteca del Senato dove tuttora si conserva 5 . A sostegno<br />

di questa tesi vi è innanzitutto la corrispondenza tra le descrizioni<br />

del manoscritto eseguite dagli studiosi sopra menzionati e l’analisi<br />

del volume come oggi si presenta: il formato, il numero delle<br />

carte, la scrittura, la lingua e l’epoca dei manufatti coincidono.<br />

Corrispondenza piena si ritrova anche nella sottoscrizione di Felice<br />

Orsini Colonna, apposta a conferma della Tabula mercedis premessa<br />

al I Libro, così come indicato da Ambrosi de Magistris 6 . Si tratta<br />

inoltre, in entrambi i casi, di una copia semplice, priva cioè degli<br />

elementi di roborazione classici degli Statuti, quali la sottoscrizione<br />

autografa del notaio o del Signore locale accompagnata dal relativo<br />

sigillo o timbro.<br />

I due manoscritti, quello membranaceo e quello cartaceo,<br />

5<br />

La data di ingresso del manoscritto nella Biblioteca del Senato potrebbe<br />

essere il 26 gennaio 1972, data apposta sul verso della carta di guardia<br />

finale del codice.<br />

6<br />

Si veda G. Floridi, La Romana mater di Bonifacio VIII e le libertà comunali<br />

nel Basso Lazio, cit., pp. 93-94 n. 32.

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