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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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386<br />

Francesca Pontri<br />

agli anni 1464-1466 si rivelano a questo proposito particolarmente<br />

interessanti, poiché permettono di stabilire che proprio in quella<br />

forchetta temporale si colloca il passaggio da quattro a otto ufficiali,<br />

come correttamente previsto dalla relativa norma statutaria nella<br />

redazione conservata. Il campo si può ulteriormente restringere al<br />

1465 in base ad una conferma dei capitoli operata da Paolo II il 10<br />

febbraio di quell’anno. Tutti gli elementi farebbero quindi convergere<br />

la datazione del testo verso un periodo compreso tra il febbraio 1465<br />

e il maggio 1466 2 . Nel caso del manoscritto in oggetto, e sulla base<br />

di valutazioni codicologiche, Vendittelli ritiene si possa per di più far<br />

coincidere la data del testo con quella della copia 3 .<br />

Nel corso degli anni il codice fu più volte sottoposto ad approvazioni<br />

e conferme, le quali sono testimoniate dalle sottoscrizioni autografe<br />

in fondo al volume. In particolare, nel 1791 il manoscritto fu inviato a<br />

Roma al cardinale Carandini, prefetto della Sacra Congregazione del<br />

Buon Governo, il quale lo rispedì indietro corredato del suo sigillo<br />

sul recto di tutte le carte. L’invio dello Statuto si era reso necessario<br />

per dirimere una questione legale presso il Tribunale della Sacra Rota<br />

che riguardava alcuni personaggi originari di Ferentino 4 . L’esemplare<br />

fu custodito a Ferentino fino agli anni ’30 del XX secolo, quando fu<br />

concesso in prestito ad un’allieva del senatore Pietro Fedele che non<br />

lo restituì, bensì lo donò alla raccolta del Senato.<br />

Nel 1782 era arrivato all’amministrazione l’invito del Buon<br />

Governo a consegnare una copia dello Statuto cittadino, circostanza<br />

che portò alla formazione del primo nucleo, notevolmente ampliato<br />

alla metà del secolo successivo grazie all’impegno in tal senso<br />

del cardinale Mertel, della Collezione degli Statuti dell’Archivio<br />

di Stato di Roma. Il desiderio espresso da Roma si concretizzò<br />

nell’invio della copia che attualmente vi si conserva, realizzata dal<br />

notaio Marco Cavalli sulla base di quella quattrocentesca, ma non<br />

2<br />

Cfr. Statuta civitatis Ferentini: edizione critica dal ms. 89 della Biblioteca<br />

del Senato della Repubblica, a cura di M. Vendittelli, Roma 1988, pp.<br />

XII-XXIII.<br />

3<br />

Ivi, pp. XXXII-XXXIII.<br />

4<br />

Ivi, pp. XLIII-XLV.

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