Storia Comune
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Statuti di Boville Ernica 373 DESCRIZIONE ESTERNA IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Archivio di Stato, Camerale III, Bauco, b. 349. COMPOSIZIONE MATERIALE: fascicolo sciolto. DATAZIONE: 1782 (la datazione è espressa sulla copertina della pratica). ORIGINE: probabilmente Bauco. MATERIA: cartaceo. FILIGRANA: un uccello su tre colline inscritto in un tondo sormontato dalla lettera F, simile a Briquet 12251. CARTE: 6 carte, non numerate. DIMENSIONI: mm 270 × 200 (c. 4). FASCICOLAZIONE: I 6 (cc. 1-6). RIGATURA: non rigato ma piegato a metà in senso verticale per ottenere due colonne simmetriche. SPECCHIO RIGATO: (c. 4r) A 20, B 250, C 270, a 100, l 200 mm. RIGHE: 24 linee di scrittura (c. 4r). DISPOSIZIONE DEL TESTO: su una colonna. RICHIAMI: ovunque presenti nell’angolo inferiore interno del verso di ogni carta. SCRITTURA E MANI: il testo è stato scritto da un’unica mano che esibisce una corsiva, inchiostro marrone. LEGATURA: il fascicolo non possiede una legatura; le carte sono legate tra loro con filo di cotone chiaro. STATO DI CONSERVAZIONE: le carte rischiano di separarsi a causa dello scioglimento del filo che lega il fascicolo; l’acidità dell’inchiostro ha forato la carta in più punti. REVISIONI E ANNOTAZIONI: il copista ha eraso e riscritto in più punti, in altri ha cancellato delle porzioni di testo. DESCRIZIONE INTERNA Il titolo presente nel fascicolo è “Capitoli nuovamente / Riformati”, mentre a c. 6v si riporta “Statuti di Bauco”. Le 16 norme sono scritte in italiano e sono contraddistinte da cifre arabe.
374 STATUTI DI CASTRO DEI VOLSCI Il Castrum Castri, odierna Castro dei Volsci 1 , fu per secoli sotto il dominio diretto della Santa Sede. Nel 1216 fu distrutta da Ruggero dell’Aquila, ma i vicini conti de’ Ceccano lo ricacciarono indietro. Nel XIII e XIV secolo fu affidata in castellania a diverse famiglie, finchè nel 1410 il feudo di Castro e Ripi fu concesso a Lorenzo e Giordano Colonna in condominio. Ai Colonna fu tolto e riassegnato a più riprese, finchè nel 1562 ne ebbero il possesso definitivo 2 . L’esemplare più antico dello Statuto di Castro dei Volsci risale al XVI secolo, ma la genesi del testo che in esso si contiene si può anticipare sulla scorta delle considerazioni espresse da Paolo Scaccia Scarafoni nell’edizione critica della compilazione castrense. Egli infatti sottolinea come, all’interno del testo, si faccia chiaro riferimento ai Domini Columnenses: la forchetta temporale è posta quindi tra l’inizio della signoria colonnese e l’aggiunta dei Capitoli novi approvati nel 1510. Di più, leggendo l’inizio dello Statuto si coglie come le relazioni tra la comunità e i feudatari fossero ormai salde, osservazione che sposterebbe la data di redazione del testo fino al 1420 circa. D’altro canto, le norme aggiunte nel 1510, riguardanti sostanzialmente il danno dato, potrebbero far concludere che i capitoli su questa materia possano avere avuto una vigenza di qualche decina d’anni, prima di essere modificate, spostando il limite al 1490 circa. Si può ulteriormente stringere il campo considerando che il riferimento ai signori colonnesi è sempre a una pluralità di persone, pertanto si può ritenere che il testo risalga a un momento di condominio di due Signori. Questo si verificò in due momenti, il primo dei quali è tra l’inizio della dominazione e il 1427, anno 1 La città di origine volsca prese l’odierno nome dopo l’Unità d’Italia. 2 Cfr. E. Martinori, Lazio turrito: repertorio storico ed iconografico di torri, rocche, castelli e luoghi muniti della provincia di Roma: ricerche di storia medioevale, Roma 1933, 1, p. 161; G. Silvestrelli, Città castelli e terre della regione romana: ricerche di storia medioevale e moderna sino all’anno 1800, Roma 1993, 1, pp. 135-136.
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Statuti di Boville Ernica<br />
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DESCRIZIONE ESTERNA<br />
IDENTIFICAZIONE DEL MANOSCRITTO: Roma, Archivio di<br />
Stato, Camerale III, Bauco, b. 349.<br />
COMPOSIZIONE MATERIALE: fascicolo sciolto.<br />
DATAZIONE: 1782 (la datazione è espressa sulla copertina della<br />
pratica).<br />
ORIGINE: probabilmente Bauco.<br />
MATERIA: cartaceo.<br />
FILIGRANA: un uccello su tre colline inscritto in un tondo<br />
sormontato dalla lettera F, simile a Briquet 12251.<br />
CARTE: 6 carte, non numerate.<br />
DIMENSIONI: mm 270 × 200 (c. 4).<br />
FASCICOLAZIONE: I 6 (cc. 1-6).<br />
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SPECCHIO RIGATO: (c. 4r) A 20, B 250, C 270, a 100, l 200 mm.<br />
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DISPOSIZIONE DEL TESTO: su una colonna.<br />
RICHIAMI: ovunque presenti nell’angolo inferiore interno del verso<br />
di ogni carta.<br />
SCRITTURA E MANI: il testo è stato scritto da un’unica mano che<br />
esibisce una corsiva, inchiostro marrone.<br />
LEGATURA: il fascicolo non possiede una legatura; le carte sono<br />
legate tra loro con filo di cotone chiaro.<br />
STATO DI CONSERVAZIONE: le carte rischiano di separarsi a<br />
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REVISIONI E ANNOTAZIONI: il copista ha eraso e riscritto in più<br />
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Il titolo presente nel fascicolo è “Capitoli nuovamente / Riformati”,<br />
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in italiano e sono contraddistinte da cifre arabe.