Storia Comune

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Francesca Pontri
realizzata per essere spedita a Roma nel 1856 in seguito alla richiesta
del cardinale Mertel già citata.
Un altro esemplare, o meglio più d’uno, se ne conserva ugualmente
nell’Archivio di Stato di Roma, nel fondo Camerale III. Diverse
copie dei capitoli statutari di Bauco sono state allegate ad una pratica
vertente sulle modifiche alle norme intervenute tra 1781 e 1782 3 .
Non esistono attualmente resti di un libro completo dello Statuto.
Quello che però si legge nel fascicolo suddetto farebbe ritenere che,
in ogni caso, nel 1781 non era applicato oppure se ne era persa la
memoria. Nella pratica si trova infatti una dichiarazione autentica
che recita:
“Depongo io infrascritto publico Segretario di questa
Comunità per la pura verità richiesto non esser’in questa
nostra Patria verun Statuto di sorte alcuna. In fede di che
ne ho munita la presente col solito segno Comunitativo.
Bauco 16 Luglio 1781. Rocco de Paulis Segretario”.
L’assenza di una normativa di riferimento può essere stata la
molla che ha fatto scattare il bisogno di redigere uno Statuto per
disciplinare il danno dato.
Confrontando i due testi conservati, si possono notare leggere
differenze tra la redazione del novembre 1781 e quanto viene
approvato da Pio VI nel 1783. È probabile che ci siano state in
quell’arco di tempo diverse proposte, in quanto all’interno della
già citata pratica si possono leggere alcuni capitoli respinti dal
Luogotenente con le relative motivazioni.
N.B.: nella pratica del Camerale III sono presenti diversi fascicoli
sciolti con il testo dello Statuto. Si è qui deciso di procedere
unicamente alla schedatura codicologica di quella con meno
interventi di revisione, quasi la “bella copia”.
Bonifacio VIII e le libertà comunali nel Basso Lazio, Guarcino 1985, pp.
126-129.
3
Sulla coperta del fascicolo è scritto “1782 / Bauco / Statuto comunale”.