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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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36 Cristina Giacomi<br />

estremo di tutelare i propri diritti.<br />

Intorno agli anni ’30 del 1500 il Consiglio generale della città<br />

decreta che l’allora «governatore cardinale Caraffa fac[ia] osservare<br />

e osserv[i] lo statuto e le antiche consuetudini, immunità, usi e<br />

costumi della città» e «che non fac[ia] innovare alcuna cosa nei detti<br />

statuti oltre i soliti e consueti ordinamenti» 2 .<br />

Da queste forti affermazioni si evince il ruolo cruciale dello statuto<br />

e si comprende chiaramente il perché del suo essere citato, potremmo<br />

dire quasi pedissequamente, nei libri delle riformanze del XVI<br />

secolo. Citare lo statuto equivaleva, dunque, a inequivocabile verità,<br />

assolutamente indiscutibile: grande forma di libertà e indipendenza<br />

per i comuni sotto il dominio della chiesa. Iuxta formam statutorum<br />

è la formula che compare puntualmente nelle riformanze, a conferma<br />

di quanto finora detto.<br />

Lo stato di abbandono ad Anagni persiste fino al 1554, anno in<br />

cui il vescovo e governatore Torelli, “dispiaciuto” del tanto degrado,<br />

inizia ad acquistare case diroccate per accrescere il suo palazzo di<br />

nuovi spazi. Il consiglio comunale vive con grande entusiasmo il<br />

“risveglio edilizio” 3 e il 13 ottobre 1554 4 , nelle riformanze si legge<br />

dell’elezione del podestà, secondo la formula indicata nel libro I<br />

capitolo I dello statuto 5 .<br />

L’illusione di una “nuova e migliore era”, però, svanisce ben presto:<br />

proprio in quello stesso 1554 la città che da anni viveva controversie<br />

territoriali con Ferentino, viene nominata sede del comando delle<br />

2<br />

P. Zappasodi, Anagni attraverso i secoli, Veroli 1908 (ris. Roma 1985),<br />

2, pp. 51-52.<br />

3<br />

Il sindaco Angelo di Alba, gli officiali Giovanni Modesto, Innocenzo<br />

Antonucci, Filippo Iacobelli, Lorenzo Costantini, Fabrizio Finocchio,<br />

Francesco Giorgi, il camerlengo Aristeo Manzi e i principali consiglieri,<br />

Gian Nicola Benvenuti, Cesare Ricchi, Marzio Ambrosi, Pietro Paolo Sezzese,<br />

Marco Bruschini e Antonio Turri approvano la domanda di edificazione<br />

e monitorano personalmente i lavori.<br />

4<br />

Anagni, Archivio storico comunale, Riformanze 1554-1556 (in seguito<br />

solo Riformanze ed estremi degli anni), f. 50r.<br />

5<br />

Statutum Civitatis Anagniae, libro I capitolo I.

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