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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Cristina Giacomi<br />

Lo statuto di Anagni<br />

e le riformanze del XVI secolo 1<br />

Il nostro sarà un intervento teso a mettere in evidenza il ruolo<br />

cruciale dello statuto nel XVI secolo. E lo faremo presentandovi uno<br />

strumento essenziale e prioritario del governo locale nel Cinquecento:<br />

le riformanze.<br />

Quando parliamo di riformanze intendiamo registri nei quali il<br />

cancelliere riportava scrupolosamente e dettagliatamente quanto<br />

discusso negli incontri del governo locale che si riuniva ogniqualvolta<br />

se ne ravvedesse la necessità per discutere, deliberare, approvare o<br />

condannare fatti ed eventi che caratterizzavano il vivere quotidiano<br />

della città.<br />

Per rendervi un’idea più immediata di questa tipologia<br />

documentaria, potremmo dire che si trattava di registri dalle grandi<br />

dimensioni, circa 15x22 cm, contenenti fogli in carta con rilegatura<br />

cucita a mano e copertine in pergamena o in cuoio. I registri venivano<br />

compilati da cancellieri che partecipavano agli incontri e riportavano<br />

ogni singolo intervento dei membri del consiglio. Testimonianza di<br />

una scrittura immediata sono i frequenti segni di cancellatura, le<br />

abbreviazioni e una scrittura rapida, a volte di difficile comprensione.<br />

Del resto, in quelle circostanze, non era prioritaria la forma quanto<br />

piuttosto la necessità di riportare scrupolosamente, parola per parola,<br />

quanto deciso in consiglio perché, reso pubblico, divenisse norma<br />

del vivere quotidiano.<br />

Anagni nel XVI secolo vive, citando Zappasodi, anni di “sciagure<br />

e calamità” determinate perlopiù dal governo debole e incerto di<br />

Clemente VII che, ponendosi contro i Colonna, lascia più volte la<br />

città in balia di continue scorribande tanto che il popolo anagnino,<br />

con sempre maggiore frequenza, si appella allo statuto, nel tentativo<br />

1<br />

Ringrazio il prof. Tommaso Cecilia per avermi dato utilissime indicazioni<br />

e l’assistenza prestata in archivio.

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