Storia Comune
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Alatri: controversie del danno dato negli Statuti cittadini 33 pagare «decine di scudi senza mai commettere danno». Dunque i lavoratori ricorrevano al Governatore della città per richiedere che l’affittuario osservasse la convenzione, stipulata tra la Comunità e lo stesso, seguendo perciò le disposizioni dello Statuto sul danno dato. Si richiedeva inoltre di proibire all’affittuario di scegliere uomini deputati alla guardia di sua sponte, non rispettando la lista dei nominativi convenuti nel contratto stipulato con la Comunità. Non era la prima volta che si verificavano estorsioni e frodi: il Sindaco di Alatri, diversi anni prima, aveva ufficialmente fatto presente al Cardinale Panfilj tali situazioni. Dopo aver saputo da parte dei concittadini «di estorsione, falsità ed ingiustizia verificatesi per molti anni» da parte del depositario e affittuario del danno dato contro le imposizioni dello Statuto e gli ordini della Sacra Consulta. Quindi si supplicava di «di spedire subito […] un commissario con una ottima compartita per provvedere conformemente col giusto» 10 . Per avere la misura di come venisse regolamentato il danno dato, è opportuno notare i continui cambiamenti e i rifacimenti delle procedure di vendita o di affitto dello stesso. Procedure che subirono nuovi cambiamenti quando le estorsioni degli affittuari si fecero insopportabili. La decisione venne presa durante un Pubblico Consiglio 11 . Si imponeva pertanto di non dare più il danno dato in affitto, 10 Ivi. La supplica presenta la data del Buon Governo del 10 giugno 1645, scritta dalla Comunità di Alatri. «Il sindaco e officiali della Città di Alatri devotissimi oratori […] gli rappresentano che tante l’estorsioni e falsità, et ingiustitie fatte da molti anni in qua dal Giovanni Battista […] al presente dipositario et affittuario di danno dato contro la dispositione dello Statuto et ordini della Sacra Consulta, tutti i poveri cittadini si sentono agravati et oppressi Ricorrono pertanto alla pietà e giustizia di Vostra Eccellenza humilmente supplicandola a ordinare che sia spedito subito con il detto a spese del medesimo un Commissario con uno ottima Computista per provvedere conforme al giusto che del tutto Che». 11 Ivi, b. 59. Da una supplica indirizzata al Buon Governo datata 6 maggio 1673, firmata in calce da Giovan Battista Autini, “pubblico ufficiale” della Comunità di Alatri. «Per l’estorsioni, che commettevano gl’affittuari del danno dato della Città d’Alatri, quella Comunità risolve in Pubblico Conseglio di non darlo più in affitto, ma deputare un Cittadino all’esattione delle pene per l’accuse, che di giorno in giorno riportavano i guardiani del
34 Rossana Fiorini ma di deputare un cittadino che invece riscuotesse la tassa delle pene per le accuse. Nell’anno 1671 venne deputato per tale ruolo il signor Lorenzo Tutij, che aveva l’obbligo di intimare periodicamente, ogni mese, gli accusati, affinché sborsassero entro otto giorni, la somma delle pene stabilita. In conclusione si potrà certamente affermare che gli statuti concedano una percezione parziale della società: la documentazione d’archivio dona una visione abbastanza concreta di informazioni significative che consentono di ricostruire il puzzle storico della Città di Alatri. Il confronto tra le testimonianze d’archivio e gli Statuti ridisegna l’immagine della collettività alatrina. territorio con promissione di scudi dieci per cento dell’esatto, e per l’anno 1671 fu deputato Lorenzo Tutij con obligo d’intimare ogni mese all’accusati la somma delle pene in che ciascheduno era incorso col termine di pagare fra otto giorni, quali spirati dovesse rilassare contro di loro il mandato, e consegnarlo all’essecutori, con registrare il tutto al libro, altrimente le pene s’havessero per esatte in suo pregiuditio, come quel più, che dispongono li capitoli sopra ciò fatti».
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Rossana Fiorini<br />
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Lorenzo Tutij, che aveva l’obbligo di intimare periodicamente, ogni<br />
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In conclusione si potrà certamente affermare che gli statuti concedano<br />
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