Storia Comune

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Francesca Pontri
esibisce una scrittura corsiva ad inchiostro marrone; una seconda
mano, posteriore, ha ripassato la scrittura in quanto sbiadita e non
più leggibile, imitando i caratteri sottostanti (operazione effettuata
da Filippo Pompili nel 1821, come si legge sul verso della guardia
anteriore).
DECORAZIONE: resti del disegno acquerellato di uno stemma
cardinalizio (non identificabile) nella parte superiore della coperta di
pergamena; tracce di colore nelle controguardie cartacee; ghirigoro
a penna nel bas-de-page di c. 35r.
SIGILLI E TIMBRI: sigillo aderente coperto con un foglietto di carta
a c. 39v, recante le insegne del vescovo Giovanni Battista Bassi.
LEGATURA: 215 × 170 mm; legatura in pergamena di reimpiego
su assi di cartone, cucitura su 5 nervi di pelle con filo di cotone
chiaro; su entrambi i piatti la scritta “Statuto di Acuto” a inchiostro
marrone; sul dorso i resti di una scritta che potrebbe recitare “Acutinę
Comunitatis Statutum”; resti di scritture e di numeri poco leggibili
sui piatti.
STATO DI CONSERVAZIONE: fori di tarlo e macchie sparse; il
codice è stato rifilato in un momento imprecisato, forse quando la
scrittura è stata ripassata (resti di scritture rifilate a c. 39v); la coperta
rischia il distacco dal corpo del codice.
COPISTI E ALTRI ARTEFICI: la sottoscrizione di c. 39v recita
“Datum Acuti ex Palatio Baronali / hac die 3 Octobris 1710 /
Jo(hanne) Baptista Episcopus Anagnię et Domi(nu)s Acuti”.
REVISIONI E ANNOTAZIONI: integrazioni marginali di mano del
copista alle c. 22r e 41r; maniculae e ghirigori sparsi nel testo.
VARIA: nel verso della guardia anteriore la menzione “Vetus
Acutinę Com(uni)tatis / Statutum / Presentibus abrogatum legibus /
anno salutis 1821 / mediocriter restitutum / ut grati animi memoria
/ Posteris remaneat / Per opera di Filippo Pompili riassunse / la
scrittura sull’originale / non più legibile”.
DESCRIZIONE INTERNA
Il titolo presente nel manoscritto alla c. 1r è “Capitula et Statuta
Antiqua reformata et alia / noviter facta”. Il testo dello Statuto è
in latino e le 197 rubriche in esso contenute sono contrassegnate da
numeri romani e arabi contemporaneamente.