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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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L’indagine sui manoscritti statutari<br />

321<br />

di Stato di Roma. Oppure il caso peculiare di Fiuggi, del cui Statuto<br />

si era persa traccia alla metà del XX secolo, salvo poi ritrovarne una<br />

copia integra presso la Biblioteca del Senato.<br />

Alcuni manoscritti recanti le norme statutarie sono stati reperiti<br />

nell’Archivio di Stato di Frosinone, in modo particolare nella sezione<br />

di Anagni-Guarcino, all’interno di una Collezione degli Statuti<br />

certamente meno ricca di quelle romane, ma nella quale tuttavia si<br />

possono trovare esemplari pregevoli.<br />

Altri istituti presso cui si conservano i manoscritti statutari sono<br />

gli Archivi storici comunali: depauperati nel secolo scorso a causa<br />

delle vicende belliche o di furti mirati, presso alcuni di essi sono<br />

tuttavia ancora custodite le antiche leggi che governarono piccole e<br />

grandi comunità.<br />

Di fondamentale importanza ai fini del censimento dei codici<br />

si sono infine rivelate le raccolte private: il ricchissimo Archivio<br />

Colonna, depositato presso l’Abbazia di Santa Scolastica di Subiaco,<br />

nel quale si conservano numerose compilazioni relative ai feudi da<br />

essi amministrati; parimenti la Biblioteca Molella di Alatri, presso la<br />

quale sono custoditi il maggior numero di esemplari degli Statuti di<br />

Alatri e del piccolo insediamento di Tecchiena a oggi esistenti.<br />

L’analisi codicologica dei manoscritti recanti gli Statuti storici<br />

comunali costituisce un momento fondamentale e necessario prima<br />

di procedere allo studio di quanto in essi contenuto. Questo perché<br />

è indispensabile verificare che il manufatto, in quanto contenitore<br />

di testo, non sia stato interpolato o manomesso nel corso della sua<br />

esistenza. Soltanto verificando l’integrità degli elementi costitutivi<br />

del codice, infatti, si può accertare la completezza del testo,<br />

perlomeno da un punto di vista materiale.<br />

I manoscritti degli Statuti dei Comuni aderenti al progetto si<br />

collocano in un arco temporale che spazia dalla fine del XIII alla<br />

seconda metà del XIX secolo. L’esemplare più antico è un frammento<br />

membranaceo dello Statuto di Anagni, contenente alcune rubriche<br />

del libro sul diritto penale. Di poco posteriore è l’esemplare più<br />

peculiare della raccolta: si tratta di una lunga striscia di pergamena<br />

di circa un metro di lunghezza e 15 cm di larghezza. Il documento,<br />

redatto in forma di atto notarile, è datato 1331 e contiene i 63 capitoli

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