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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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312<br />

Alessandro Dani<br />

(III, 45) prevedevano, più semplicemente, la decapitazione per lo<br />

stupratore e la pena capitis è prevista anche a Ferentino (II, 60).<br />

La procedura per inquisitionem da parte del Senatore o di suoi<br />

giudici poteva essere avviata solo per determinati crimini, come<br />

omicidio, incendio, falsificazione di documenti e monete, furto,<br />

rapina, violenza sessuale, rissa, lesioni gravi, favoreggiamento<br />

in omicidio, per reati commessi in Campidoglio e in certi luoghi<br />

pubblici, nelle chiese o in occasione di certe festività (II, 5). Altri<br />

Comuni coevi, come quello di Rieti (III, 3) consentivano un ben più<br />

largo utilizzo della procedura inquisitoria.<br />

Permane dunque, accanto all’inquisitio, il più risalente iter<br />

dell’accusatio, in cui l’attore doveva farsi carico non solo di iniziare<br />

il processo, ma anche di portare le prove contro l’accusato. La<br />

disciplina rigorosa delle accuse non provate (III, 66-70; 97-98) 36 ,<br />

che comportava di regola per l’attore la condanna a pagare metà<br />

della pena pecuniaria che sarebbe stata applicabile al reo in caso di<br />

condanna, ben illumina sui motivi che concorsero, tra tardo Medioevo<br />

e soprattutto in età moderna, insieme a nuovi propositi repressivi<br />

dei pubblici apparati, all’espansione del modello inquisitorio 37 , al<br />

punto che i giuristi dovettero constatare, come Domenico Zauli nel<br />

commentare gli statuti di Faenza del 1527, «de generali consuetudine<br />

hodie in quibuscumque delictis procedi possit ex officio et sic per<br />

inquisitionem ... maxime quando pars poenae applicanda est fisco» 38 .<br />

La tortura, legata al modello inquisitorio, qui come in genere<br />

ovunque nei Comuni italiani, era riservata a persone malfamate che<br />

già fossero state condannate per gravi delitti come rapina, omicidio,<br />

36<br />

L’accusa non provata è disciplinata anche in vari altri statuti, qui considerati:<br />

cfr. ad es. Viterbo, III, 27.<br />

37<br />

Sul tema cfr. M. Vallerani, La giustizia pubblica medievale, Bologna<br />

2005; G. Diurni, Il Medioevo, in Profilo di storia del diritto penale dal<br />

medioevo alla restaurazione, Lezioni raccolte da M.R. Di Simone, Torino,<br />

2012, pp. 1-30.<br />

38<br />

D. Zauli, Observationes canonicae, civiles, criminales et mixtae non solum<br />

Statutis civitatis Faventiae, sed iuri communi accomodatae, II, Romae<br />

1723 (I ed. Romae 1695), p. 44.

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