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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Nota comparativa tra statuto di Roma e altri laziali<br />

307<br />

statuto 24 . Ma presso i Comuni urbani laziali qui considerati (Rieti,<br />

Ferentino, Viterbo, Tivoli, Alatri, Velletri, Castro e Ronciglione) 25 ,<br />

come per Roma, tutte le redazioni succedutesi dal XIII-XIV secolo<br />

fino alla fine del Settecento sono costantemente in latino, spesso a<br />

stampa in epoca moderna. Magari si redigono e si stampano testi<br />

statutari minori distinti dal corpus maggiore, come gli statuti della<br />

Dogana di Velletri (1611), o gli statuti dell’Arte dell’agricoltura, a<br />

Palestrina (1681) e a Roma (1718), qui comunque tardi e dopo varie<br />

edizioni latine.<br />

L’organizzazione istituzionale del <strong>Comune</strong> romano presenta tratti<br />

originali, appare come sempre frutto di peculiari dinamiche politiche<br />

locali. Qui è da segnalare però che anche i nomi delle cariche si<br />

discostano talvolta da quelli più frequenti nel mondo comunale<br />

del tardo Medioevo: Senatore, Senato, Conservatori della Camera,<br />

Protonotaro, Marescialli non sono cariche consuete del mondo<br />

comunale. Ma, in realtà, se andiamo a vederne le funzioni, non sono<br />

qualcosa di nuovo. Il Senatore (III, 1) forestiero, in carica per sei<br />

mesi, tenuto ad applicare lo statuto e soggetto al rendiconto finale del<br />

sindacato è omologo alla consueta figura del Podestà di altri Comuni<br />

coevi (ad esempio Viterbo, Ferentino o Rieti) 26 . I Conservatori (III, 3)<br />

Moyen Âge, 126 (2014), 2, http://mefrm.revues.org/2112.<br />

24<br />

Come quelli di Acquapendente (sec. XV), Affile (1701), Ariccia (1610),<br />

Arsoli (1584), Bassanello (1559), Carbognano (1479), Castiglione in Teverina<br />

(1659), Civita Castellana (1535), Civitavecchia (1451), Civitella<br />

d’Agliano (1444), Collepardo (1617), Fabrica (1542), Filettino (XVI sec.),<br />

Frascati (XVI sec.), Guadagnolo (1547), Magliano (1594), Nemi (1514),<br />

Nettuno (1560), Norma (1595), Palestrina (1614), Patrica (1696), Percile<br />

(1596), Saracinesco (1705), Tolfa (1530), Torrice (1558), Valentano<br />

(1557), Vetralla (sec. XVI). Più frequente è poi l’uso del volgare negli<br />

statuti dei danni dati e nelle copie di epoca tarda.<br />

25<br />

Così anche per Corneto/Tarquinia (cfr. M. Ruspantini, Gli statuti della<br />

città di Corneto. MDXLV, Tarquinia 1982), Orte (cfr. Statuti della città di<br />

Orte, trascrizione e traduzione di D. Gioacchini, Orte 1981) e Veroli (cfr.<br />

C. Bilancioni, Statuta seu leges municipales Communis civitatis Verularum,<br />

Velitris 1657).<br />

26<br />

Con il regime popolare un Senatore unico forestiero sostituì i due Sena-

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