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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Nota comparativa tra statuto di Roma e altri laziali<br />

299<br />

come dicevamo, norme eterogenee (in tutto 82) su vari argomenti:<br />

ancora sui mercanti, varie sui notai, sui compensi degli ufficiali<br />

– accuratamente precisati – nonché riforme diverse aggiunte<br />

posteriormente e qualche bolla papale.<br />

In tutto lo statuto conta 698 capitoli, numero nettamente<br />

superiore a quello di qualsiasi altro statuto di città laziale, di ogni<br />

epoca, a noi pervenuto. Inoltre è da considerare la materia del danno<br />

dato, contenuta in altro testo, che poi diverrà lo statuto dell’Arte<br />

dell’agricoltura 3 .<br />

In quattro libri si presentano gli statuti al tempo in vigore a Rieti 4 e<br />

Viterbo 5 , mentre in cinque sono suddivisi quelli di Tivoli 6 , Ferentino 7 ,<br />

3<br />

Una compilazione risalente ai primi del Quattrocento fu poi più volte<br />

edita tra Cinquecento e Seicento, per poi essere pubblicata in lingua italiana,<br />

con aggiunta di materiali ulteriori nel primo Settecento: cfr. Statuti<br />

dell’Agricoltura con varie osservazioni, bolle, decisioni della S. Ruota e<br />

decreti intorno alla medesima, Roma 1718.<br />

4<br />

Qui il primo è sull’organizzazione comunale, più disposizioni varie anche<br />

nella forma di provvedimenti contingenti, ad esempio sull’urbanistica (161<br />

rubriche); il secondo contiene la materia civilistica (39 rubriche), il terzo<br />

la materia penale (107 rubriche) ed il quarto è dedicato ai danni dati (71<br />

rubriche). In tutto lo statuto di Rieti conta 378 rubriche.<br />

5<br />

Il primo riguarda l’organizzazione comunale (70 rubriche), il secondo<br />

la materia civilistica (103 rubriche), il terzo la normativa penale unita a<br />

quella sul danno dato e su altri aspetti, come le Arti (174 rubriche), la quarta<br />

ha carattere residuale (De extraordinariis) ed ospita norme riguardanti<br />

artigiani e mercanti, urbanistica ed altro. In tutto sono 507 rubriche.<br />

6<br />

Sia quelli del 1305 (cfr. V. Federici, Statuto di Tivoli del MCCCV, in<br />

Statuti della Provincia romana, Roma 1910, pp. 153-261) che quelli del<br />

1522 (Statuta et reformationes circa stilum civitatis Tyburtinae, Romae<br />

1522). In questi ultimi, più ampi dei primi nella parte penale, ma più ridotti<br />

riguardo la struttura comunale, il primo libro sugli uffici del <strong>Comune</strong> è<br />

di 72 rubriche, il secondo sulla materia civilistica di 35, il terzo su quella<br />

penale di 123, il quarto sui danni dati di 51, il quinto sugli ‘straordinari’<br />

(commercio, igiene, urbanistica etc.) di 31.<br />

7<br />

Cfr. Statuta civitatis Ferentini, a cura di M. Vendittelli, Roma 1988.<br />

Il testo, databile intorno al 1465, così è suddiviso: I libro de officiis in 57

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