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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo<br />

287<br />

Si noti che un’analoga relazione intercorre fra la rubrica statutaria De<br />

modo procedendi super maleficiis e l’omonima disposizione egidiana, pur<br />

deviando come si è detto nella disciplina del procedimento. Tuttavia, in<br />

questo caso, l’ampia corrispondenza della lettera assume maggior rilievo,<br />

non tanto per il ruolo cardine di questa norma, quanto piuttosto perché<br />

si è in grado di escludere un analogo rapporto formale con la precedente<br />

costituzione provinciale in materia, anteriore al 1342 e pubblicata dal<br />

Falco 67 .<br />

La diplomatica comunale degl’inizi del secolo XV<br />

L’esame dei documenti superstiti dei primi due decenni del<br />

‘400 mostra una rapida evoluzione e svela quanto rimaneva ancora<br />

misterioso riguardo alla carica di podestà e fornisce una chiave di<br />

lettura delle vicende trecentesche del comune.<br />

Il 31 agosto 1409, presso le scale del palazzo comunale, il<br />

parlamento cittadino, «de mandatu et consensu nobilis viri Nicolai<br />

Cerciae, civis et capitanei Verulani», costituisce procuratore il<br />

sapiens vir Pietro Nicolai Cerciae di Veroli, conferendogli mandato<br />

di recarsi a Ferentino per stipulare un accordo di pace con gli<br />

altri centri della Campagna 68 . Dunque a convocare e presiedere il<br />

parlamento cittadino non è il podestà - che invero neppure sappiamo<br />

se esista - ma il nobile cittadino Nicola Cercia, in qualità di capitaneus<br />

Verulanus. Una magistratura eccezionale? Forse, ma i rapidi sviluppi<br />

successivi sono stupefacenti.<br />

Infatti, nel giro di pochi anni la situazione si fa esplicita: il 28<br />

agosto 1412, un documento viene esemplato giudizialmente «coram<br />

nobili viro Nicolao Cercia de Verulis, honorabili potestate civitatis<br />

predicte, pro tribunali sedente ad solitum bancum iuris palatii dicti<br />

communis» 69 .<br />

67<br />

G. Falco, Costituzioni preegidiane per la Tuscia e per la Campagna e<br />

Marittima, in Studi sulla storia del Lazio, cit., pp 691-704: 699s.<br />

68<br />

V. Giovardi, Historia Verularum, ms cit., c. 260ss, trascrizione parziale<br />

e riferimenti al contenuto del doc.; nella data reca l’indicazione del pontificato<br />

di Alessandro V.<br />

69<br />

BAV, Fondo di S. Erasmo di Veroli, fasc. XIX, perg. 16; nella data reca<br />

l’indicazione del pontificato di Giovanni XXIII.

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