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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo<br />

279<br />

lettere apostoliche “Romanus pontifex” del 1° agosto 1399 64 ,<br />

d’importanza fondamentale per la giurisdizione comunale: in base<br />

alla supplica ricevuta, Bonifacio IX assolve il comune e i cittadini<br />

di Veroli da tutte le pene spirituali e temporali nelle quali sono<br />

incorsi per i crimini commessi durante l’adesione all’obbedienza<br />

avignonese ed annulla tutti i processi conclusi o ancora aperti per<br />

gli stessi fatti, per i quali statuisce che nessun giudice potrà iniziare<br />

nuovi procedimenti, tranne un legato papale che risieda in Veroli;<br />

conferma i privilegi della città e le posizioni giuridiche acquisite dai<br />

singoli, tanto laici, quanto ecclesiastici; convalida gli atti pubblici<br />

stilati da notai scismatici; infine riconosce giurisdizione esclusiva<br />

al vescovo di Veroli sui chierici e al comune sui laici in ogni causa<br />

criminale e civile del foro secolare 65 .<br />

Poco dopo il riconoscimento di questa giurisdizione così piena<br />

ed esclusiva, di cui Veroli non aveva goduto neppure nella completa<br />

vigenza della “Romana mater” (che regolava con la preventio i rapporti<br />

fra le giurisdizioni concorrenti dei comuni e del rettore provinciale),<br />

con tutte le implicazioni connesse a questa nuova situazione,<br />

troviamo come podestà il già menzionato Federico Dellalata di<br />

Parma. Non credo che sia troppo azzardato pensare che, tra i suoi<br />

64<br />

A. Campanari, fondo cartaceo, unità 389, «Memorie antiche e buone»,<br />

fasc. Memoriae ex Archivio communitatis Verularum, trascrizione del sec.<br />

XVIII, lacunosa. Riferimenti generici in V. Caperna, <strong>Storia</strong> di Veroli, cit.,<br />

p. 360s; A. Esch, Bonifaz IX., cit., p. 297, da Archivio Segreto Vaticano,<br />

Regestum Vaticanum 316, cc. 221v-224v.<br />

65<br />

«[...] Volumus etiam et eadem auctoritate statuimus quod populus, commune<br />

civitatis Verularum in aliena curia criminali vel civili, super excessibus<br />

vel delictis patratis per eos vel aliquem eorundem, [...] trahi non possint<br />

nisi dumtaxat coram legato pro tempore existente Sedis eiusdem in eadem<br />

civitate Verulana [...]; et illis absentibus ab huiusmodi civitate Verulana,<br />

clerici coram episcopo Verulano pro tempore existente, ac laici cives et<br />

persone, habitatores et incole huiusmodi, in illis casibus qui forum seculare<br />

concernunt, etiam in quibuscumque causis civilibus et criminalibus antedictis,<br />

et super illis coram eidem communi pro tempore debeant conveniri,<br />

et per ipsum commune in eisdem causis civilibus et criminalibus quibuscumque,<br />

eundem forum concernentibus, debeat iustitia ministrari [...]» .

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