Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
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Il Comune di Veroli nel tardo Medioevo 277 Onorato, del governo di questa provincia, elevata però in contea e trasmissibile per successione. Negli anni immediatamente susseguenti, attraverso un’abilissima tattica politica e militare, il conte di Fondi riesce a conseguire l’effettivo dominio di gran parte del Lazio meridionale: tutta la zona costiera e, nell’entroterra, Anagni, Ceccano, Frosinone, Fumone e altri castelli. Fino agli inizi del 1383, dando però segni di grave insofferenza nei confronti del rettore provinciale inviato da Urbano VI, restano all’obbedienza romana le città di Alatri, Ferentino e Veroli. Poi, tra marzo e aprile 1383 56 , dopo la morte del vescovo “romano” Giovanni de Prato, Veroli passa dalla parte di Onorato Caetani, cui rimane fedele sino al 1399, aderendo pertanto alla cosiddetta obbedienza avignonese (l’antipapa Clemente VII è andato a risiedere ad Avignone), sia pur con le ricorrenti doppiezze politiche coltivate dallo stesso conte di Campagna 57 . Non è qui possibile ripercorrere la travagliata storia politica della provincia in quegli anni, occorre solo dire che, tanto parteggiando per l’una come per l’altra obbedienza, i comuni vedono fortemente compresse le loro autonomie, in favore di comandanti militari di nomina papale o comitale 58 . Inoltre, sono anni di particolare crisi economica ed alimentare, l’una e l’altra determinate dalla guerra senza sosta e dalle continue spese militari – specie per truppe degli Italiani, Roma 1973, 16, sub voce a cura di E. R. Labande; M. T. Caciorgna, La contea di Fondi nel XIV secolo, in Gli ebrei a Fondi e nel suo territorio. Atti del convegno. Fondi 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2014, pp. 49-88. Per l’azione politica inerente i comuni di Campagna e Marittima, cfr. G. Falco, I comuni, cit., pp. 659-676; A. Esch, Bonifaz IX. und der Kirchenstaat, Tübingen 1969, ad indicem; M. T. Caciorgna, La contea, cit., pp. 63-72. 56 La datazione pontificale della documentazione notarile cambia da quella di Urbano VI a quella di Clemente VII tra il 5 marzo (Trisulti, perg. 7639) e il 19 aprile 1383 (Biblioteca Giovardiana, perg. P. XVIII). 57 Per la doppiezza di Onorato Caetani, che nel febbraio 1397 stipula un accordo segreto con Bonifacio IX per cambiare obbedienza, cfr. Dizionario biografico, cit., Roma 1970, 12, sub voce a cura di A. Esch, p. 175. 58 In argomento cfr. G. Falco, I comuni, cit., p. 675s; J. C. Maire Vigueur, Comuni e signorie, cit., p. 511.

278 Paolo Scaccia Scarafoni mercenarie – che gravano sulla popolazione 59 , mentre si assiste al tristissimo fenomeno dei fuoriusciti, privati di ogni loro sostanza 60 . Tuttavia, l’adesione di Veroli all’obbedienza avignonese ha termine ai primi di marzo 1399, quando, probabilmente a séguito di «segrete intese con gli abitanti» 61 , il cardinale Ludovico Fieschi, vicario di Bonifacio IX per la Campagna e Marittima, è accolto in città, «in domibus nobilis viri Cole Cercie» 62 , e contemporaneamente Lippo Caracciolo è investito del feudo della torre di Massimo, posto nelle vicinanze 63 . In realtà la cittadinanza deve aver trattato preventivamente le condizioni del cambiamento di campo, raggiungendo col cardinale un accordo vantaggiosissimo, successivamente consacrato nelle 59 Ad esempio, già nel 1381 apr. 5, la nobile vedova Masa Nicolai Piscis giustifica la vendita di una casa, posta in Veroli ed appartente ai suoi figli minori, con i debiti accumulati, «ac etiam pro vita et nutrimento […] presente tempore carastie et brige generalis» (Biblioteca Giovardiana, perg. P. XV). Per le spese militari sostenute dal comune di Veroli imponendo collette straordinarie che impoveriscono ulteriormente la popolazione, cfr. BAV, Fondo di S. Erasmo di Veroli, fasc. XII b, perg. 12 (1383 mag. 26); ivi fasc. XV, perg. 3 (1383 giu. 21); ivi fasc. XXV, perg. 9 (1396 mar. 7); A. Campanari, perg. 17 (1393 gen. 5). 60 Per Veroli, cfr. ad esempio il testamento del «nobilis vir Iacobus, filius quondam Caczantis, de civitate Verulana», che - riparato a Bauco, presso il vescovo “romano”, in casa di un concittadino anch’egli fuoriuscito - nel 1397 nov. 26 differisce l’esecuzione dei lasciti pii al momento «quando bona sua de Verulis suis heredibus fuerint restituta» (Capitolare di S. Andrea, perg. 539). 61 Cfr. G. Falco, I comuni, cit., p. 674. 62 BAV, Fondo di S. Erasmo di Veroli, fasc. XXXIX, perg. 5, rescritto in data 1399 mar. 7, Veroli, con cui il cardinale Ludovico Fieschi destituisce Filippo de Mastro dall’officio di governatore del locale ospedale di S. Maria Maddalena, a causa della sua adesione all’obbedienza avignonese e al conte di Fondi. 63 La concessione papale porta la data del 3 marzo, cfr. G. Silvestrelli, Città, castelli e terre della regione romana, Roma 1940, 1, p. 64; A. Cutolo, Re Ladislao d’Angiò Durazzo, Napoli 1969, p. 230s.

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Paolo Scaccia Scarafoni<br />

mercenarie – che gravano sulla popolazione 59 , mentre si assiste al<br />

tristissimo fenomeno dei fuoriusciti, privati di ogni loro sostanza 60 .<br />

Tuttavia, l’adesione di Veroli all’obbedienza avignonese ha<br />

termine ai primi di marzo 1399, quando, probabilmente a séguito<br />

di «segrete intese con gli abitanti» 61 , il cardinale Ludovico Fieschi,<br />

vicario di Bonifacio IX per la Campagna e Marittima, è accolto in<br />

città, «in domibus nobilis viri Cole Cercie» 62 , e contemporaneamente<br />

Lippo Caracciolo è investito del feudo della torre di Massimo, posto<br />

nelle vicinanze 63 .<br />

In realtà la cittadinanza deve aver trattato preventivamente le<br />

condizioni del cambiamento di campo, raggiungendo col cardinale<br />

un accordo vantaggiosissimo, successivamente consacrato nelle<br />

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Ad esempio, già nel 1381 apr. 5, la nobile vedova Masa Nicolai Piscis<br />

giustifica la vendita di una casa, posta in Veroli ed appartente ai suoi figli<br />

minori, con i debiti accumulati, «ac etiam pro vita et nutrimento […] presente<br />

tempore carastie et brige generalis» (Biblioteca Giovardiana, perg.<br />

P. XV). Per le spese militari sostenute dal comune di Veroli imponendo<br />

collette straordinarie che impoveriscono ulteriormente la popolazione, cfr.<br />

BAV, Fondo di S. Erasmo di Veroli, fasc. XII b, perg. 12 (1383 mag. 26);<br />

ivi fasc. XV, perg. 3 (1383 giu. 21); ivi fasc. XXV, perg. 9 (1396 mar. 7);<br />

A. Campanari, perg. 17 (1393 gen. 5).<br />

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Per Veroli, cfr. ad esempio il testamento del «nobilis vir Iacobus, filius<br />

quondam Caczantis, de civitate Verulana», che - riparato a Bauco, presso<br />

il vescovo “romano”, in casa di un concittadino anch’egli fuoriuscito - nel<br />

1397 nov. 26 differisce l’esecuzione dei lasciti pii al momento «quando<br />

bona sua de Verulis suis heredibus fuerint restituta» (Capitolare di S. Andrea,<br />

perg. 539).<br />

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Cfr. G. Falco, I comuni, cit., p. 674.<br />

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BAV, Fondo di S. Erasmo di Veroli, fasc. XXXIX, perg. 5, rescritto in<br />

data 1399 mar. 7, Veroli, con cui il cardinale Ludovico Fieschi destituisce<br />

Filippo de Mastro dall’officio di governatore del locale ospedale di S. Maria<br />

Maddalena, a causa della sua adesione all’obbedienza avignonese e al<br />

conte di Fondi.<br />

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La concessione papale porta la data del 3 marzo, cfr. G. Silvestrelli, Città,<br />

castelli e terre della regione romana, Roma 1940, 1, p. 64; A. Cutolo,<br />

Re Ladislao d’Angiò Durazzo, Napoli 1969, p. 230s.

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