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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo<br />

275<br />

provenienza alle necessità connesse a momenti cruciali della<br />

vita comunale, quando cioè si deve provvedere a riorganizzare<br />

le istituzioni civiche e, con ogni probabilità, a rigenerare il corpo<br />

statutario. In particolare, mi riferisco a Riccardo de Sabinianis di<br />

Bologna, che da podestà esercita la giurisdizione criminale a Veroli<br />

nel dicembre 1376 50 , e di Federico Dellalata di Parma, che celebra<br />

un processo fra ottobre 1399 e febbraio 1400 51 .<br />

Infatti, il bolognese Riccardo de Sabinianis è il primo podestà<br />

che entri nell’ufficio dopo l’attenuazione del regime punitivo nei<br />

confronti di Veroli, come anche degli altri comuni che si erano ribellati<br />

al rettore della provincia nel 1366, ovvero si erano battuti contro la<br />

pretesa di estendere alla Campagna le Constitutiones sanctae matris<br />

Ecclesiae, dettate dal cardinale Albornoz per la Marca anconetana,<br />

e di soppiantare con ciò il tradizionale carattere regionale della<br />

legislazione dello Stato della Chiesa, comprese la costituzione<br />

bonifaciana “Romana mater” e le stesse libertà comunali 52 . Ma, nel<br />

50<br />

Capitolare di S. Andrea, perg. 338: 1376 dic. 11 e 12, Veroli, Riccardo<br />

de Sabinianis di Bologna, giurisperito e podestà di Veroli, previa citazione,<br />

«secundum formam statutorum communis dicte civitatis» e procedendo<br />

«per viam et modum inquisitionis ex officio», assolve Giovanni Blasii Simeonis<br />

dall’accusa di essere penetrato in casa di Bella Iohanne e di sua<br />

figlia Maria, e di avervi rubato una conca di rame, del valore di oltre un<br />

fiorino; redige la scrittura degli atti processuali «Iohannes Iacobi Maximi<br />

de Piperno, publ. imp. auct. notarius et nunc notarius et officialis communis<br />

dicte civitatis Verularum ad maleficia deputatus».<br />

51<br />

Ivi, perg. 339: 1399 ott. 7 - 1400 feb. 16 (Bonifacio IX, a. 11°), Veroli,<br />

Federico Dellalata di Parma, podestà di Veroli, condanna Giacomo Tutii<br />

notarii Belli alle spese legali, per aver accusato calunniosamente Letizia<br />

Benedicti e Giovanni Antoni dompne Perne di aver introdotto abusivamente<br />

due maiali a pascere nell’orto che lo stesso Giacomo pretendeva essere<br />

suo, ma che Maria de Caczantibus ha viceversa dimostrato appartenerle<br />

per successione di Pietro de Caczantibus, cosicché - «vigore statuti Verulani»<br />

- la medesima Maria era legittimata a dar il permesso all’introduzione<br />

delle bestie nell’orto; redige la scrittura degli atti processuali «Iacobus<br />

Angeli Bave de Frusinone, publ. inp. auct. notarius et nunc notarius et<br />

officialis curie communis civitatis Verularum».<br />

52<br />

Sulla ribellione cfr. G. Falco, I comuni, cit., pp. 641-644. Per la deri-

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