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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo<br />

273<br />

La situazione politica di Veroli, come di tutta la provincia, muta<br />

radicalmente dopo la morte di Bonifacio VIII e con la residenza<br />

del papato ad Avignone. In questa sede non è possibile ripercorrere<br />

tutte le vicende del periodo, che sono molto burrascose, sanguinose<br />

e complesse, perché il Trecento si caratterizza in questa zona con<br />

episodi di difficile interpretazione, mentre la documentazione offre<br />

una terminologia fuorviante, giacché le stesse parole sono usate per<br />

indicare situazioni politiche ed istituzionali completamente diverse,<br />

come accade «quando una fase di reazione segue un periodo di<br />

grandi conquiste popolari» 46 . Una massima che può valere anche per<br />

i testi statutari.<br />

Invero, gli statuti verolani hanno una peculiarità unica nel<br />

Lazio meridionale, che è stata messa in debito rilievo da Giorgio<br />

Falco: sono gli unici statuti che prevedano l’elezione del consiglio<br />

attraverso votazioni dei cittadini, peraltro da tenersi scripta per<br />

scripta separatamente 47 . Questo dato storico è di grande rilievo, ma<br />

c’è anche un altro elemento di unicità negli statuti di Veroli, anche se<br />

finora non rilevato: la rubrica De electione potestatis (libro I, rubr. 2)<br />

autorizza implicitamente ad eleggere podestà un cittadino, giacché i<br />

mediani deputati all’elezione dal consiglio hanno come unico divieto<br />

XVIII, di questa vertenza si conservava documentazione nell’Archivio del<br />

comune di Veroli e segnatamente due atti: uno del 1281, esteso dallo scriniario<br />

Bartolomeo de Iohanne di Veroli, e l’altro del 1282, stilato dallo<br />

scriniario Andrea Maniarante di Veroli. Oggi nessuno di questi documenti<br />

è più presente nell’Archivio storico del comune, né se ne è reperita copia<br />

nell’Archivio Campanari, fra le carte erudite di Vittorio Giovardi, che<br />

pure dovette esaminarli quanto meno in parte, come si legge in Biblioteca<br />

Comunale di Veroli, V. Giovardi, Historia Verularum, ms. del 1780 circa,<br />

cc.[186-188]. Notizie in V. Caperna, <strong>Storia</strong> di Veroli, Veroli 1907, pp. 257,<br />

324s; F. Mellonj, Prospetto istorico della città di Veroli, Veroli 1995, p.<br />

119s.<br />

46<br />

Cfr. J. C. Maire Vigueur, Comuni e signorie, cit., p. 527.<br />

47<br />

La norma statutaria è nel libro I, rubr. 1. Al riguardo cfr. G. Falco, I comuni,<br />

cit., p. 683, dove descrive anche il sistema di nomina seguito negli<br />

altri comuni: «per estrazione a sorte su liste preparate da imbussolatores o<br />

mediani eletti dagli ufficiali in carica».

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