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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo<br />

269<br />

numero totale delle scripte del 1195 e il silenzio delle fonti è totale<br />

fino al testo statutario, in cui saranno dieci. Tuttavia il numero dei<br />

consoli del 1228 trova corrispondenza nella prima documentazione di<br />

una successiva magistratura comunale: i comestabiles peditum, che,<br />

per l’appunto, nel 1323 sono sei, di estrazione popolare e capitanati<br />

da un comestabilis militum, di estrazione nobiliare 34 . Poi, nel corso<br />

del Trecento, la situazione cambia, perché una deliberazione del<br />

5 gennaio 1393 mostra che il collegio dei comestabiles popolari è<br />

ormai formato da dieci membri 35 , lo stesso numero testimoniato dagli<br />

rafoni, Le carte dell’Archivio capitolare della cattedrale di Veroli, Roma<br />

1960, pp. 254-256) e frammento 13, inedito. In argomento cfr. G. Falco, I<br />

comuni, cit., p. 454s.<br />

34<br />

Capitolare di S. Andrea, perg. 179: 1323 nov. 11, Torrice, «Coram nobilibus<br />

viris Petro Lea de Piperno, potestate, et do(mi)no Andrea quondam<br />

do(mi)ni Iacobi, conestabili militum, ac discretis viris Phylippo Egidii,<br />

Riçardo Calzolario, Bonohomine de Turri, Iohanne Caldarario, Egidio Blasii<br />

Donadei et Nicolao Mazarante de Verulis, conestabilibus peditum civitatis<br />

Verulane», il canonico Matteo quondam domini Nicolai, procuratore<br />

del vescovo Tomaso e del capitolo cattedrale, presenta il rescritto con cui<br />

Geraldo de Valle, rettore della provincia, comanda al podestà, al consiglio<br />

e ai conestabili di Veroli d’indurre il suddetto procuratore nel possesso<br />

delle terre di Valle S. Giovanni e di Colle Longo presso Torrice, a seguito<br />

di una vertenza fra i signori di questo castello e la Chiesa di Veroli; infine,<br />

«presente populo Verulano ad hoc specialiter congregato», gli officiali del<br />

comune immettono nel possesso «per glebas terrarum» il procuratore.<br />

35<br />

A. Campanari, perg. 17: 1393 gen. 5, Veroli, «[...] congregato et choadunato<br />

consilio et supraconsilio nobilium et prudentium virorum infrascriptorum<br />

de civitate Verularum, videlicet viri nobilis et prudentis Butii Nicolai<br />

dompni Iacobi, capitanei predicte civitatis Verularum per excellentissimum<br />

et reverendum dominum Honoratum Gaytanum, Dei gratia Fundorum,<br />

Campanie et Maritime comitem, ac etiam nichilhominus in dicta civitate<br />

comestabilis militum, et infrascriptorum aliorum officialium comestabilium<br />

dicte civitatis, videlicet Belli Iohannis Bartholomei nichilhominus<br />

scyndici dicti communis Verulani, Antonii Iohannis Loterii, Bartholomei<br />

Iacobi Bartholomei, Butii Pascalis, Nardi Pauli Cellarari, Gorii Marulli,<br />

Belli Berardi, Buczarelli Sgravatoris, Cole Bartholomei, Buczarelli Iacobi<br />

Macthei, et infrascriptorum consiliariorum, videlicet Pauli Calandre, Nardi

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