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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Paolo Scaccia Scarafoni<br />

Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo<br />

A distanza di oltre venti anni dalla discussione della tesi di laurea<br />

in argomento 1 , ne riferisco qui per sommi capi e limitatamente al<br />

riguardo degli statuti, aggiornandone però i risultati con i frutti delle<br />

successive ricerche.<br />

Il Trecento e il Quattrocento sono considerati un’epoca di<br />

progressiva decadenza del fenomeno comunale nel Lazio meridionale<br />

come altrove, ma è pure il periodo cui Giorgio Falco assegna per<br />

intuizione le più significative vestigia normative dei maggiori<br />

comuni della zona, cioè gli statuti 2 . Invero uno dei principali motivi<br />

d’interesse per la storia tardo-medievale del comune di Veroli mi<br />

derivava dalla constatazione di quanto poco si sapesse intorno al<br />

corpo statutario, pervenutoci attraverso una copia del 1540 e, almeno<br />

apparentemente, privo di sicuri riferimenti cronologici 3 .<br />

1<br />

Il <strong>Comune</strong> di Veroli nel tardo Medioevo, tesi di laurea presso l’Università<br />

La Sapienza di Roma, Facoltà di Giurisprudenza, a. acc. 1995-96, relatore<br />

il Prof. Mario Caravale.<br />

2<br />

Naturalmente mi riferisco al fondamentale saggio G. Falco, I comuni<br />

della Campagna e della Marittima nel Medio Evo, edito originariamente<br />

in più parti in Archivio della Società romana di storia patria, 42 (1919),<br />

47 (1924), 48 (1925), 49 (1926), e ripubblicato in Id., Studi sulla storia<br />

del Lazio nel Medioevo, Roma 1988 (Miscellanea della Società romana di<br />

storia patria, 24), pp. 419-690 (in questa edizione, a p. 680-681, nota 1278,<br />

il giudizio circa gli statuti di Alatri, Anagni, Ferentino, Piperno, Sezze e<br />

Veroli, che, «per quanto in parte di data più recente», risultano utili per<br />

conoscere le istituzioni comunali del Trecento).<br />

3<br />

Non intendo infierire sulla storiografia locale d’un tempo, benemerita<br />

oltremodo sotto altri aspetti, ma basterà dire che vi si potrebbero trovare<br />

contemporaneamente affermazioni stupefacenti e contraddittorie, come<br />

l’identificazione del testo statutario con le norme del municipium di epoca<br />

romano-repubblicana, l’approvazione delle medesime da parte di Bonifacio<br />

VIII e l’aggiornamento in occasione della stesura del manoscritto del 1540.

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