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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Sul potere di convocare il “publico Conseglio” in Acuto<br />

23<br />

«Quante volte adunque a nostri Consiglieri competa<br />

una tal facoltà, e respettivo diritto di convocare il Publico<br />

Consiglio, non senza un’evidente aggravio, che voglia farsi à<br />

medesimi, potrà dall’odierno Barone pretendersi, impedire ad<br />

essi di convocarlo se prima non ne riportino o da esso, o dal<br />

di lui Governatore un’espressa licenza. Di fatti se li Publici<br />

Rappresentanti, se l’Anziani del Conseglio ordinandone<br />

la convocazione per provvedere agl’interessi, e respettive<br />

indigenze del Publico, altro non fanno se non se esercitare<br />

un’atto del di loro Uffizio, niuno certamente, che abbia senno,<br />

ed intelletto potrà affermare, che in ciò sia necessaria la licenza<br />

del Governatore Locale, mà dovrà onninamente confessare, che<br />

una tal facoltà, quale a medesimi compete al riflesso del loro<br />

Ufficio debba esser libera, assoluta, ed indipendente, conforme<br />

con la commune opinione de Dottori […] Ed in vero risiedendo<br />

nel Generale Conseglio tutto il potere della Communità, e<br />

respettivo Popolo, come osserva il Campell, ad Conflit. Duc.<br />

Urbin, decr. 23. num. 71. Ivi: Consilium denique generale, in<br />

quo verè, et propriè residet tota vis, et potestas Civitatis, et<br />

Populi; e formando altresì la Communità un Collegio lecito,<br />

ed approvato puole Egli certamente convocarsi senza veruna<br />

Licenza, o Ordine del di lui Superiore per gli affari ad essa<br />

risguardanti a beneplacito de Consiglieri» 16 .<br />

Il documento lascia trasparire l’insoddisfazione della comunità<br />

per la propria situazione giurisdizionale e un forte sentimento di<br />

rivalsa nei confronti delle istituzioni, dalle quali sente di essere stata<br />

sottoposta a soprusi. La ribellione strisciante nelle lettere di 70 anni<br />

prima - presente già a inizio XVII secolo, e sedata con la Concordia<br />

siglata nel 1609 dal Vescovo di Anagni e il Popolo acutino - si palesa<br />

nella richiesta di impedire l’applicazione della norma statutaria che<br />

doppo il prelodato Testo ferma il Campell. Ad Conflit. Urbin. Decr. 34 numer.<br />

49 ivi: At legittima Consilii coadunatio spectat ad Magistratum Leg.<br />

Oc. Quod si forte Magistratus deesset poterit tunc antiquior ex oraine (sic)<br />

vel Collegio Consiliariorum reliquos convocare».<br />

16<br />

Ivi.

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