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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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22<br />

Matteo Maccioni<br />

Il contenzioso, a conti fatti, lascia trasparire il profilo di un<br />

vescovo timoroso di una possibile ribellione all’interno della<br />

comunità cittadina; e contrario, quest’ultima stima il potere del<br />

Barone – spesso adoperato arbitrariamente – profondamente lesivo<br />

della propria stabilità.<br />

Prendendo spunto dalle oppressioni dei governatori, e dall’avidità<br />

dei baroni a cui la comunità è sottoposta, il memoriale del<br />

settembre 1778 illustra tre esempi di «dispotico metodo con cui e<br />

dal Governatore, e dal Barone di detto Luogo regolansi gli affari,<br />

e gli interessi della Communità, e del Popolo» 13 . Il primo esempio<br />

proposto riguarda proprio la modalità di convocazione del pubblico<br />

consiglio. Secondo Alessandro Trambusti - autore del suddetto<br />

memoriale indirizzato al monsignor Gavotti, «Ponente Anagnina per<br />

li Consiglieri, e Popolo della terra di Acuto Diocesi di Anagni» della<br />

Congregazione del Buon Governo - la convocazione del consiglio<br />

può avvenire direttamente su richiesta dei “Publici Rappresentanti”<br />

e dei Consiglieri, se è «diretta a consultare gl’affari, e le indigenze<br />

del Publico» 14 . Il Trambusti ritiene che, nel caso in cui si tratti di<br />

un atto «di Governo economico, e non mai di Giurisdizione», sia<br />

lecita la convocazione senza licenza della curia vescovile: è dovere<br />

istituzionale dei consiglieri provvedere agli interessi e al benessere<br />

materiale della popolazione 15 . Scrive il Trambusti:<br />

13<br />

Ivi, b. 37, memoriale di Alessandro Trambusti a Mons. Gavotti del Buon<br />

Governo, 19 settembre 1778.<br />

14<br />

Ivi.<br />

15<br />

Ivi: «Che alli Publici Rappresentanti, e a Consiglieri medesimi spetti il<br />

diritto di convocare il Publico Conseglio troppo chiaramente lo insegna il<br />

Testo nella Leg. Observare a. Cee.de Decur ivi: Observare oportebit Magistratus,<br />

ut Decurionibus solemniter in Curiam convocatis nominationem<br />

ad certa munera faciant; e ciò al riflesso, che essendo la convocazione del<br />

Conseglio diretta a consultare gl’affari, ed indigenze del Publico un’atto<br />

di Governo economico, e non mai di Giurisdizione, quale preso de’ Consiglieri<br />

risiede, che a tale effetto chiamansi Curatores Communitatis, come<br />

li definisce il Bald. Nel cons. 282 num. 2 Menoch. Cons. 38 num. 32, ne<br />

viene da ciò in conseguenza, che ad essi spetti, attesa la contingenza de’<br />

casi, ed il respettivo bisogno del Publico il coadunare il Conseglio come

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