Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
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26.09.2017 Views

Serrone: la riforma dell’articolo 22 225 progetto di modifica dell’articolo 22 dello Statuto. Promotore e portavoce del progetto di modifica è il consigliere Giovanni Battista Sambucini, il quale nella sua arringa propone di espungere dall’enunciato dell’articolo il termine delle ventiquattro ore per soddisfare il pagamento dell’assegna, e inoltre di inserirvi l’obbligo di possesso di un permesso scritto (rilasciato dalla Magistratura) per la vendita all’interno del territorio. È vieppiù richiesto al compratore recantesi al di fuori dei confini territoriali di Serrone di versare l’assegna alla Magistratura prima di varcare i suddetti confini 10 . La proposta del Sambucini ottiene il pieno appoggio del consigliere Futti e di tutti gli altri consiglieri presenti all’adunanza, tanto che viene accettata e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale 11 . 10 ASFr, DA, b. 1175. Verbale del Consiglio comunale, 10 settembre 1861: «Dico ciò in special modo per quelli Compratori forastieri che asportando via fuori dal territorio le Uve con il pretesto di aver tempo a darne l’assegna entro le ore ventiquattro più non compariscono a sodisfare il loro dovere. E perciò che a raggiungere possibilmente lo scopo sarei io di parere doversi in parte modificare il di sopra indicato Art(icol)o 22 formulandolo nelli seguenti termini: ‘Restano assoggettati alla multa di Scudi Cinque per ogni volta, oltre alla perdita delli oggetti tutti quelli che compreranno uve olive, grano, granturco, ed altre cose simili, come anche piantoni di Olivi, di morigelsi, e di altri alberi fruttiferi da persone sospette, e massimamente se non possiedono simili generi o dalli servi o dalli figli di famiglia. Li sopradetti oggetti poi a niuna persona abbenchè Leggittima sarà lecito asportarli fuori di territorio, oppurre effettuarne la vendita entro il territorio stesso senza averne in antecedenza riportato dalla Magistratura permesso in scritto, che verrà accordato dopo verificata la libera proprietà del genere. Sarà poi in obbligo anche del Compratore di darne immediatamente l’assegna alla Magistratura, e prima di asportare via il genere. Contravvenendo a quanto sopra sarà tenuto solidalmente tanto il Compratore, che il Venditore alla penale sumentovata’». 11 ASFr, DA, b. 1175, Verbale del Consiglio comunale, 10 settembre 1861: «Il Sig(no)r Priore allora ordinò che venisse ballottato l’Arringo Sambucini, che formulò la modificazione dell’’Art(icol)o 22 dello Statuto locale con espressa dichiarazione che chi vuole accettarlo debba porre il voto bianco, chi nò il nero. Passato e riscosso il bussolo si ebbero Voti bianchi

226 Matteo Maccioni tutti in numero di Undici, Nero Nessuno. Resta perciò ad unanimità di voti accettato l’Arringo Sambucini in cui modificò l’Art(icol)o 22 dello Statuto locale».

Serrone: la riforma dell’articolo 22<br />

225<br />

progetto di modifica dell’articolo 22 dello Statuto. Promotore<br />

e portavoce del progetto di modifica è il consigliere Giovanni<br />

Battista Sambucini, il quale nella sua arringa propone di espungere<br />

dall’enunciato dell’articolo il termine delle ventiquattro ore per<br />

soddisfare il pagamento dell’assegna, e inoltre di inserirvi l’obbligo<br />

di possesso di un permesso scritto (rilasciato dalla Magistratura) per<br />

la vendita all’interno del territorio. È vieppiù richiesto al compratore<br />

recantesi al di fuori dei confini territoriali di Serrone di versare<br />

l’assegna alla Magistratura prima di varcare i suddetti confini 10 .<br />

La proposta del Sambucini ottiene il pieno appoggio del consigliere<br />

Futti e di tutti gli altri consiglieri presenti all’adunanza, tanto che<br />

viene accettata e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale 11 .<br />

10<br />

ASFr, DA, b. 1175. Verbale del Consiglio comunale, 10 settembre 1861:<br />

«Dico ciò in special modo per quelli Compratori forastieri che asportando<br />

via fuori dal territorio le Uve con il pretesto di aver tempo a darne l’assegna<br />

entro le ore ventiquattro più non compariscono a sodisfare il loro dovere.<br />

E perciò che a raggiungere possibilmente lo scopo sarei io di parere<br />

doversi in parte modificare il di sopra indicato Art(icol)o 22 formulandolo<br />

nelli seguenti termini:<br />

‘Restano assoggettati alla multa di Scudi Cinque per ogni volta, oltre alla<br />

perdita delli oggetti tutti quelli che compreranno uve olive, grano, granturco,<br />

ed altre cose simili, come anche piantoni di Olivi, di morigelsi, e di altri<br />

alberi fruttiferi da persone sospette, e massimamente se non possiedono<br />

simili generi o dalli servi o dalli figli di famiglia. Li sopradetti oggetti poi<br />

a niuna persona abbenchè Leggittima sarà lecito asportarli fuori di territorio,<br />

oppurre effettuarne la vendita entro il territorio stesso senza averne<br />

in antecedenza riportato dalla Magistratura permesso in scritto, che verrà<br />

accordato dopo verificata la libera proprietà del genere. Sarà poi in obbligo<br />

anche del Compratore di darne immediatamente l’assegna alla Magistratura,<br />

e prima di asportare via il genere. Contravvenendo a quanto sopra<br />

sarà tenuto solidalmente tanto il Compratore, che il Venditore alla penale<br />

sumentovata’».<br />

11<br />

ASFr, DA, b. 1175, Verbale del Consiglio comunale, 10 settembre 1861:<br />

«Il Sig(no)r Priore allora ordinò che venisse ballottato l’Arringo Sambucini,<br />

che formulò la modificazione dell’’Art(icol)o 22 dello Statuto locale<br />

con espressa dichiarazione che chi vuole accettarlo debba porre il voto<br />

bianco, chi nò il nero. Passato e riscosso il bussolo si ebbero Voti bianchi

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