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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Serrone: la riforma dell’articolo 22<br />

223<br />

possiedono simili generi, o dai Servi, o dai figli di famiglia, e<br />

nel caso comprassero simili generi da persone legittime saranno<br />

obbligati li compratori di darne l’assegna alla magistratura nel<br />

termine di ore ventiquattro, onde possa verificarlo in caso di<br />

bisogno, e mancando siano multati di scudi tre». 7<br />

Le principali dissonanze che intercorrono tra le varie copie del<br />

testo legislativo locale sono due.<br />

La prima riguarda l’elencazione delle piante e dei prodotti<br />

agricoli coltivati e commercializzati. In questo caso vediamo che<br />

inizialmente, nella copia recante il testo più antico dello Statuto, si<br />

fa riferimento ad un generico «uve, olive, ed altro», per passare -<br />

nella copia avente il testo redatto nel 1850 - ad «uve, olive, grano,<br />

granturco, legumi, ed altre cose simili» e giungere, infine, a «uve,<br />

olive, grano, granturco, ed altre cose simili, come anche piantoni<br />

di olive, di morigelsi e di altri alberi fruttiferi». Queste modifiche<br />

dovrebbero segnalare un allargamento della coltivazione e del<br />

commercio dei prodotti agricoli locali, evidentemente diversificatisi<br />

nel corso degli anni, i quali dovrebbero aver portato a un incremento<br />

del volume delle merci sul mercato limitrofo.<br />

La seconda differenza significativa riguarda la pena pecuniaria<br />

per chi trasgredisce l’obbligo di “dare l’assegna” entro il termine<br />

di ventiquattro ore dalla compravendita del prodotto. Inizialmente<br />

infatti, nella copia non datata, non si fa riferimento ad una pena<br />

specifica: vi è esclusivamente l’obbligo per i compratori «di darne<br />

l’assegna agli officiali nel termine di ore ventiquattro». Nelle<br />

successive redazioni del testo statutario quest’obbligo rimane, ma è<br />

affiancato da una multa di tre scudi per i suoi trasgressori che nel testo<br />

a stampa del 1855 sale a 5 scudi. Evidentemente si è reso necessario<br />

un inasprimento della penale dovuto al dilagare dell’evasione di<br />

questa tassa e del commercio clandestino dei prodotti - fattori che<br />

danneggiano l’erario e l’economia locale.<br />

Torniamo alla necessità della Comunità del Serrone di modificare<br />

l’articolo 22 dello Statuto locale. Il Priore Giuseppe Graziosi, nella<br />

7<br />

ASRm, Collezione statuti, stat. 0449/03, Statuto della Comunità del Serrone<br />

fatto nell’anno 1855.

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