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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Sul potere di convocare il “publico Conseglio” in Acuto<br />

21<br />

precetto, che non facessero il Conseglio, senza la mia licenza, ò<br />

vero senza mostrare prima la facoltà ottenuta da miei Superiori» 9 .<br />

Stando a quanto stabilito dallo statuto locale, non è infatti possibile<br />

convocare il consiglio «sine licentia curiae»: il governatore, mero<br />

sottoposto del Barone, non ha tale facoltà, e d’altronde la comunità<br />

non ha il potere di fare risoluzioni «perche è pupilla senza il Decreto<br />

del Giudice» 10 – quanto a dire, impotente. Nella lettera del primo<br />

aprile 1705, diretta a Monsignor Nunez, il vescovo di Anagni, Pietro<br />

Paolo Gerardi, trascrive in toto il capitolo 49 dello statuto di Acuto:<br />

«Cap. 49. Quod Adunantiae, sive Consilia non fiant<br />

sine Licentia Curiae. Item Statuimus, et ordinamus, quod<br />

Adunantiae, aut parlamentum In dicto Castro, aut alibi Per<br />

aliquos homines ipsius Castri non debeant fieri Sine Licentia<br />

Curiae ad Poenam ut ipsi Curiae et Officialibus videbitur» 11 .<br />

La lettura dell’articolo dello statuto dimostra che il vescovo<br />

è apparentemente dalla parte della ragione. Inoltre, egli afferma<br />

di non avere nessuna difficoltà a concedere la suddetta licenza, e<br />

che anzi sarebbe ingiusto da parte sua non farlo, ma al contempo<br />

giudica inaccettabile tanto l’interpretazione quanto l’applicazione<br />

che gli appellanti danno di questo articolo, ritenendole pericolose<br />

per il mantenimento dello status quo politico: «loro si vorrebbono<br />

governare da Republica, mà in tempo mio con la giustizia alla mano,<br />

credo non li riuscirà» 12 .<br />

9<br />

Ivi, Missiva del Vescovo Gerardi al Buon Governo, 28 aprile 1705.<br />

10<br />

Ivi.<br />

11<br />

Ivi, Missiva del Vescovo Gerardi al Buon Governo, 1 aprile 1705. Il<br />

libro Antico statuto della comunità di Acuto abrogato dalle presenti leggi<br />

nell’anno della salvezza 1821, pazientemente restaurato affinché resti per<br />

i posteri come ricordo di un animo riconoscente (trascrizione di F. Pompili,<br />

Acuto 1995, p. 17) riporta la seguente traduzione: «RUBRICA XLIX<br />

Similmente stabiliamo ed ordiniamo che l’Adunanza o il Parlamento non<br />

debbano essere fatti in detto Castello o altrove da alcuni uomini dello stesso<br />

Castello, senza il permesso della Curia, pena la pena che sembrerà opportuna<br />

alla stessa Curia ed agli Ufficiali».<br />

12<br />

Ivi, Missiva del Vescovo Gerardi al Buon Governo, 28 aprile 1705.

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