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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Rossana Fiorini<br />

Ripi: alcuni casi di danno dato<br />

negli statuti comunitativi<br />

Introduzione<br />

Il lavoro di ricerca 1 legato allo Statuto del comune di Ripi prende<br />

il via dalla disamina delle carte conservate presso gli archivi statali<br />

di Roma e di Frosinone, proseguendo poi presso l’Archivio Colonna<br />

del Monumento Nazionale del Monastero di Santa Scolastica<br />

in Subiaco, focalizzandosi su quei documenti che mostrano un<br />

riferimento alle norme statutarie 2 del <strong>Comune</strong> di Ripi.<br />

Lo statuto, scritto su una lunga pergamena, si presenta come una<br />

1<br />

Lo Statuto di Ripi è stato oggetto di studio e di edizione da parte di F.<br />

Tomassetti, Statuto di Ripi, in Statuti della Provincia Romana: Vicovaro,<br />

Cave, Roccantica, Ripi, Genazzano, Tivoli, Castel Fiorentino, a cura di<br />

F. Tomassetti, V. Federici, P. Egidi, Roma 1910 (Fonti per la storia d’Italia,<br />

48), pp. 115-134; D. Collepardi, Ripi e il suo statuto. Dalle origini<br />

all’avvento dei Colonna, Frosinone 2005. Fra le pubblicazioni intercorrono<br />

numerosi anni di distanza, entrambe si pregiano di aver dato alla ricerca<br />

storica una solida base per lo studio approfondito della fonte statutaria del<br />

<strong>Comune</strong> di Ripi, risalente al 1331 (così come risulta dalla datazione apposta<br />

dallo stesso notaio rogante) e attualmente custodita presso Subiaco,<br />

monumento nazionale di S. Scolastica, Archivio Colonna (in seguito si citerà<br />

solo Colonna e la posizione), perg. XVLI, n. 125.<br />

2<br />

Dalla lettura dello statuto si può desumere che precedentemente esistesse<br />

una carta signorile, una cosiddetta Charta Libertatum (non necessariamente<br />

scritta) elargita dai signori feudatari del posto, che rappresentava la<br />

metodologia per disciplinare l’ordinamento societario. In seguito, probabilmente,<br />

per la nascita dell’ Universitas civium castri Riparum, e dopo un<br />

periodo di scontri, si sancì – proprio attraverso lo statuto – l’accordo fra la<br />

popolazione e i domini.<br />

Va comunque ricordato che il castello di Ripi fu sottoposto a partire dal<br />

secolo XIII alla signoria del Vescovo di Veroli, cfr. Introduzione a F. Tomassetti,<br />

Statuto, cit., pp. 111-121, in particolare p. 113.

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