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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Pofi: Statuto e patrimonio boschivo<br />

201<br />

Si torna a parlare dello jus pascendi qualche tempo dopo rispetto<br />

ai fatti appena descritti.<br />

Il Marchese Francesco Maria Campanari di Veroli aveva<br />

acquistato, per decreto della Sacra Congregazione Economica, la<br />

Macchia di Pofi, per il ragguardevole prezzo di circa 7000 scudi,<br />

gravata della servitù del pascolo a favore dei cittadini di Pofi con<br />

la clausola «riservatis favore Populi omnibus iuribus, si quae super<br />

praevio legitime existunt» 26 , a riserva soltanto dal primo ottobre<br />

fino all’ultimo giorno di Carnevale di ogni anno, come espresso nel<br />

pubblico “istrumento” del 6 febbraio 1805.<br />

È noto dai fascicoli rintracciati che i pofani, “soffrendo” l’alienazione<br />

della macchia, inviarono un monitorio «avanti l’Auditore<br />

di Camera super manutenzione in propensione jurispascendi» 27 ,<br />

attraverso il quale tentarono di render vana la compravendita. Pare<br />

in ordine al potersi pascolare in essa da cittadini colli loro animali fuori<br />

di un certo determinato tempo ancorché non sia terminata la raccolta, a<br />

pascolo della ghiande, mentre questa lite non ridonda in alcuni utile della<br />

detta Communità particolari, che primi di tali selve fanno negozio d’animali<br />

negri, e perciò deve di ragione sostenersi a loro proprie spese, che ne<br />

sperano il profitto particolare, e non della Communità, a cui non può recar<br />

la vittoria alcun profitto».<br />

26<br />

Ivi, b. 3596. Il Marchese Francesco Maria Campanari di Veroli ricorre<br />

a Papa Pio VII per l’acquisto della Macchia di Pofi con decreto della Sacra<br />

Congregazione Economica, a mezzo del procuratore Nicola Benedetti,<br />

facendo presente le condizioni stabilite e vincolanti per la popolazione di<br />

Pofi per la servitù del pascolo. Dallo stesso documento apprendiamo che<br />

il Marchese aveva precedentemente interpellato la Sacra Congregazione:<br />

«Ricorse il compratore alla Sacra Congregazione Economica, acciò gli<br />

mantenesse la vendita dell’instromento stipulata in forza del suo decreto.<br />

Essa rimise l’istanza alla Sacra Congregazione del Buon Governo che ritiene<br />

in amministrazione i beni a comunità: onde questa lungi dal sostenere<br />

l’alienazione a macchia di Pofi, sotto il dì 29 marzo (1806) ha rescritto<br />

partes utantur iuribus suis». Il documento dovrebbe risalire al novembre<br />

del 1806.<br />

27<br />

Ibidem. Il Campanari comunque terminava la sua missiva dicendosi vittima<br />

di un vero e proprio spoglio e richiedendo di esser risarcito del danno<br />

subito.

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