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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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196<br />

Rossana Fiorini<br />

Folco Colantonj dell’Arnara, miglior offerente dell’asta pubblica<br />

con un canone del valore di 15 scudi annui (divenuti in seguito 24)<br />

il quale si obbligava a ridurre a oliveto la selva boschiva, in virtù<br />

del motu proprio di Papa Pio VI, che offriva un “paolo” per ogni<br />

pianta d’olivo messa a dimora. I pofani però rivendicarono il diritto<br />

di pascolare gli animali e di far legna all’interno della stessa 16 .<br />

Formatesi le perizie giudiziali, erano state “incise” più di mille<br />

piante, si stabilì l’ammontare del danno a 102 scudi e 50 baiocchi.<br />

Così, si procedette in termini di giustizia nei confronti dei devastatori,<br />

alcuni dei quali però furono assolti per decreto con l’obbligo di pagare<br />

la rata del danno a favore della comunità, domandando peraltro<br />

la riduzione della causa criminale al giudizio civile e rimettendo<br />

la causa alla Sacra Congregazione. A tal proposito interpellarono<br />

l’Uditore per impugnare la copia del processo che pendeva contro<br />

di loro. Questi, previa autorizzazione del Buon Governo, consegnò<br />

detta copia 17 . Nonostante l’esito del processo il Colantonj, durante<br />

dei cittadini di Pofi, recita: «di non ardire di inquietare, turbare e molestare<br />

il […] Colantonj nell’utile dominio di detta Macchia e terreno nella<br />

estirpazione di essa […] sotto la pena di scudi 100 d’oro, d’applicarsi in<br />

beneficio della stessa Comunità e di altre pene corporali […] secondo […]<br />

circostanze […] ed arbitrio» del Buon Governo.<br />

16<br />

Ivi. All’interno della busta vi sono numerosi fogli che testimoniano<br />

l’episodio. Uno fra tutti, riportato anche dal Campoli, riguarda una lettera<br />

del governatore di Pofi. – nell’informare il Contestabile Filippo Colonna,<br />

in data 22 agosto 1789 – asseriva: «[…] il popolo di Pofi s è trovato dello<br />

jus di legnare che dapprima goduto avea, di pascolare i loro bestiami nella<br />

Selva ridetta, fino di farvi i poverelli i funghi […]». Egli parla di “lagnanze”<br />

contro il Colantonj e non di minacce come invece si legge in altri documenti.<br />

Sono citati anche gli abitanti dell’Arnara, che nella Macchia erano<br />

soliti raccogliere «la legna infruttifera».<br />

17<br />

Ivi. Da una missiva titolata: «Pofi. Sulla Consegna della copia del processo<br />

a dannificanti nella Macchia delle Sterpette». La data apposta dalla<br />

Sacra Congregazione sul documento è del 19 settembre 1789, firmato da<br />

Monsignor Bussi.«La consegna della copia del processo non può negarsi,<br />

pretendendo li sudetti dannificanti di rimettere la causa alla Sacra Congregazione<br />

in civilibus. E trattandosi di delitto, nel quale non ha luogo né la<br />

galera, né altra pena corporis afflittiva, ma la sola pena pecuniaria colla

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