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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Pofi: Statuto e patrimonio boschivo<br />

193<br />

ragazzi che, con l’intenzione di avvicinarsi ad alcuni nidi di uccelli,<br />

«non trovando modo di salirvi si fecero lecito tagliare una farinola<br />

fruttifera della grossezza di un palmo ..., a fine di servirsene di<br />

scala» 4 . I periti si erano naturalmente espressi sul danno e avevano<br />

stimato che, malgrado si trattasse di «arbore vecchio, era ancor atto<br />

a portar frutto» 5 . Lo Statuto comminava pene più salate contro chi<br />

avesse tagliato o danneggiato alberi da frutto, come in questo caso.<br />

Il governatore riferì il fatto e rilevò il processo, che dunque pendeva<br />

nei confronti dei ragazzi per trentacinque baiocchi – così era stato<br />

stabilito dai periti. Tale documento risulta essere di supporto alla<br />

comprensione di quella che poteva essere l’applicazione della pena<br />

in base alle norme statutarie 6 . Il risarcimento del danno infatti era<br />

sempre dovuto, indipendentemente dal pagamento della pena<br />

pecuniaria.<br />

Dal fondo del Buon Governo si sono reperiti documenti inerenti<br />

casi specifici di taglio abusivo di legna nel bosco. È la Comunità<br />

a scrivere al Buon Governo, a firma di Bartolomeo Andretti 7 ; si<br />

invia un memoriale in cui la Comunità, tramite i propri Pubblici<br />

4<br />

Ivi, 1733. La lettera è indirizzata al Principe Colonna, è datata 24 ottobre<br />

1733. La firma in calce è del governatore Francesco Antonio Missorj.<br />

5<br />

Ibidem.<br />

6<br />

Lo statuto si occupava dei danni abusivi fatti nella selva al capitolo XXIII<br />

del libro del danno dato. Per poter tagliare la legna era necessaria la licenza<br />

del comestabile. Il capitolo recitava «[…] chiunque avrà tagliato […] un<br />

[…] albero […] per ciascun albero tagliato sia punito di carlini 2, come è<br />

stato definito nel cap. precedente”. Da qui si può notare che la pena pecuniaria<br />

era mutata. Vi era un particolare caso: “[…] quando qualcuno al<br />

fine di fare trave, tavole […] vorrà tagliare […] detti alberi, che sia tenuto<br />

a chiedere la licenza deli stessi comestabili, i quali, se avranno constatato<br />

che chi chiede la licenza ha bisogno di tale legname per adattare la sua dimora,<br />

siano tenuti a far la concessione”. Si occupava delle sanzioni per gli<br />

alberi da frutto il cap. XIV. Dei tagli abusivi si occupava anche il cap. LIV<br />

del libro IV. Cfr. F. M. Campoli, Pofi, cit., pp. 115-160.<br />

7<br />

Archivio di Stato di Roma, Fondo Sacra Congregazione del Buon Governo,<br />

Serie II (in seguito solo BG), b. 3592. La supplica indirizzata al Buon<br />

Governo è datata in 25 maggio 1773.

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