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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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192<br />

Rossana Fiorini<br />

La posizione e la conformazione del territorio, incastellato<br />

entro le grosse mura di cinta del castrum, fanno di Pofi una piccola<br />

fortezza militare, soprattutto di avvistamento. La comunità che vi<br />

abitava comunque conduceva una vita rurale, dedita alle attività<br />

agricole come l’allevamento e le coltivazioni. Massima importanza<br />

rivestivano i boschi e le selve, la cosiddetta “Macchia di Pofi” (ma<br />

ce ne erano altre, ad esempio “le Sterpette” o ancora la “Macchia<br />

del Signore”) – dove era garantito il pascolo libero al popolo in<br />

determinati periodi dell’anno. Dalle carte consultate gli elementi più<br />

appariscenti risultano essere la tutela e la sorveglianza che lo Statuto<br />

sanciva nelle sue rubriche nei confronti del bosco, certamente<br />

perché il rivestimento boschivo assolve a molte funzioni e svolge<br />

azioni uniche e preziose sugli aspetti economici, sociali e fisici di<br />

un territorio. È anzitutto fornitore principale di legname, grazie agli<br />

arbusti e agli alberi bassi a foglia persistente che lo costituiscono,<br />

previene il dissesto idrogeologico, può essere moderatore dei fattori<br />

del clima (quando raggiunge sufficiente estensione e continuità),<br />

dà sostentamento agli animali che vi pascolano e alle persone che<br />

possono raccogliervi frutti e piante commestibili.<br />

Taglio abusivo nei boschi della Comunità di Pofi<br />

Le presenze dello Statuto nelle carte d’Archivio sono accertabili<br />

già a partire dal XVII secolo 3 , fino alla seconda metà del XIX.<br />

L’argomento che emerge maggiormente è inerente il danno dato,<br />

soprattutto quello arrecato alla Macchia da persone, manualiter o<br />

studioso, e peggio ancora da animali incustoditi. Si inserisce qui<br />

il problema dei tagli boschivi praticati abusivamente. Ai fini della<br />

salvaguardia dei boschi della Comunità e dei privati, lo Statuto<br />

prevedeva delle sanzioni importanti per coloro che avessero tagliato<br />

alberi senza la licenza del balivo. Dalla Corrispondenza dell’Archivio<br />

Colonna, diversi documenti del 1733 riportano la vicenda di alcuni<br />

3<br />

Subiaco, Biblioteca del monumento nazionale di S. Scolastica, Archivio<br />

Colonna (in seguito si citerà solo Colonna e la posizione), Pofi III NC,<br />

Corrispondenza 1618. Si tratta di attestazioni che riguardano una questione<br />

di giurisdizione esclusiva dei tribunali giudiziari e la lotta fra laici e clero.

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